.

AVANTI ADAGIO

di Tommaso Loreto

Sembra quasi meteoropatica, la Fiorentina di questi tempi. Tecnicamente è primavera, praticamente fa ancora freddo. Indiscutibilmente c'è il sole, ma all'ombra serve coprirsi per evitare malanni. E la Fiorentina sembra seguire identico canovaccio. Se si escludono le sconfitte con Inter e Palermo, la squadra di Prandelli continua a correre disperatamente per il quarto posto, con buon profitto, seppure il gioco resti un miraggio. Anche ieri, anche contro il Siena. Un buon avvio, qualche trama pregevole, poi il grigiore che pian piano si diffonde. Un centrocampo che non macina gioco, un reparto offensivo dove Mutu e Gilardino non sembrano ritrovarsi.


Poi però arriva il guizzo, il colpo di coda, e la classifica resta preziosa. Roba da “grandi” si potrebbe dire, continuando a sperare che presto, però, arrivi anche quel gioco che aveva lanciato la Fiorentina verso tre qualificazioni alla Champions consecutive. Ma non può bastare, non potrà essere sufficiente. Se non tanto con la Roma, davvero fin troppo incerottata per restare agganciata al treno del quarto posto, quanto con il Genoa. La formazione di Gasperini viaggia sulle ali dell'entusiasmo. E con la freschezza di un collettivo che fa gioco e risultati. Serve cambiare passo, dunque. Anche dopo questi tre punti faticosi come non mai. La sosta, in tal senso, potrebbe solo far bene a questa Fiorentina ancora in cerca di stessa. Con l'intima speranza, quasi un ansia, che Gilardino non debba rimanere troppo fermo.