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AVANTI PAZZO, Firenze ti vuole così

di Matteo Magrini

Giampaolo Pazzini batte il primo, importantissimo colpo, della sua stagione. Alla prima occasione, alla prima davanti al suo pubblico, con la fascia di capitano al braccio ma soprattutto, alla prima ed unica palla buona ricevuta. Un goal da bomber, da attaccante vero. Movimento ad eludere il fuorigioco e poi via, palla sotto le gambe del portiere. Giampaolo ha cominciato come meglio non poteva. E' cresciuto tanto il numero 29 viola. Sotto tutti i punti di vista.


L'attaccante toscano ha visto il suo allenatore chiedere con forza Alberto Gilardino, ha visto il suo diesse, Pantaleo Corvino, portare 15 milioni di euro nelle casse del Milan, ha visto Firenze impazzire per il goleador che suona il violino. Nessun problema. Pazzini non si è mai lasciato scappare dichiarazioni fuori posto, non ha mai messo sulla pubblica piazza un malcontento che probabilmente, per qualche giorno, lo ha accompagnato. Non solo. Il "Pazzo" ha fatto di più, dicendosi sempre felice per l'arrivo del centravanti di Biella, affermando che se Firenze vuol diventare una piazza vincente deve imparare ad avere tanti campioni in rosa. Lui ha tracciato la via.

 

Testa bassa e lavoro intenso. In queste settimane di ritiro ha evidenziato in ogni test una condizione fisica invidiabile, ma nelle primissime amichevoli aveva, logicamente, pagato dazio alla fatica, all'acido lattico. Ieri è apparso molto brillante, voglioso, determinato, convinto dei propri mezzi soprattutto. Ed è questo il punto che merita un'attenta riflessione. Giampaolo sembra diverso, molto più sereno, tranquillo. Va avanti per la sua strada, non guarda in faccia nessuno. L'anno scorso, quando piovevano le critiche per i goal che non arrivavano, Pazzini si sforzava di mascherare la delusione, la tristezza, ma il suo viso, le sue espressioni, lo tradivano. Era teso, Giampaolo, soffriva perchè per lui era, forse, già tanto quello che aveva fatto: 9 goal in campionato e 3 in Coppa Italia, con lo smacco dello zero in Europa. E poi tanto lavoro per la squadra, l'aver imparato ad essere punto di riferimento importante per i compagni.


Non bastava, però. Ai centravanti si chiedono i goal. Nessuno ha comunque mai sottolineato che Giampaolo non ha calciato i rigori, cosa che, come dimostrato in Coppa UEFA, sa fare molto bene. La Fiorentina, in campionato, ha usufruito di sei calci di rigore. Per Pazzini dunque, un potenziale da 15 goal. Ma la stagione passata è chiusa. Basta.


Ora è un'altra storia. E Pazzini è pronto. Sguardo fiero, sorriso furbo, da vecchia volpe delle aree di rigore. Un solo obiettivo in testa, ripetuto fino allo sfinimento: " Mettere in difficoltà il mister". Ci sta riuscendo Giampaolo, che finalmente sembra essersi liberato di tanti pesi che lo schiacciavano. Anche la corsa, ieri, sembrava più leggera, più libera. E' questo il "Pazzo" che vogliamo, un Pazzini tranquillo, sereno, perchè se si ha la mente sgombra i goal arrivano e gli errori diminuiscono. Avanti così, Giampaolo. Lo spazio ci sarà, Prandelli ti stima, e, siamo sicuri, non vedeva l'ora di avere il " problema Pazzini". Il primio timbro lo hai lasciato. Che non sia l'ultimo. Firenze ti vuole così. Sereno, lucido, ma soprattutto, bomber