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BABA E UNA RINASCITA CHE PASSA DAI PARASTINCHI

di Andrea Giannattasio

Una rinascita che passa anche dai dettagli, persino da quelli che non si vedono. Il momento magico di Babacar - certificato dall’ottima prova di mercoledì sera ad Udine - ha restituito alla Fiorentina un calciatore totalmente diverso rispetto a quello che Firenze aveva imparato a conoscere fino a pochi mesi fa ed il merito di questa inaspettata metamorfosi, per un giocatore che fino agli ultimi giorni di agosto viveva con le valige pronte, dipende tutto dal cambio di mentalità che “Baba” ha assunto nelle ultime settimane. Un nuovo credo calcistico, fondato sul “non mollare mai”, che il numero 30 viola ha deciso di incidere anche sui suoi nuovissimi parastinchi in carbonio, griffati Tav46 (l'azienda n.1 nel settore ideata e portata avanti dal giovane Andrea Tavian): “Non mi arrendo finché non vinco” è infatti la massima che Babacar ha fatto imprimere su quello che ormai è diventato un oggetto imprescindibile per ogni calciatore, una vera e propria coperta di Linus personalizzabile in tutte le forme, con la quale fare a gara negli spogliatoi.

Ma non c’è solo questo negli speciali parastinchi che hanno aiutato Baba nel suo rilancio di inizio stagione: su quello destro infatti, il bomber gigliato ha scelto di far immortalare il suo volto sorridente vicino allo stemma della Fiorentina ma soprattutto accanto al simbolo della sua fondazione, la “Trenta Fondation (proprio come il suo numero di maglia) che da tempo si occupa di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza nelle zone più povere del Senegal. Particolare, anche se più semplice, è invece il parastinco sinistro, dove sono elencati ben 43 nomi (inclusi parenti ed amici) che hanno aiutato Baba in questi mesi, specie nei periodi più duri, e che l’attaccante ha scelto di immortalare sotto una semplice parola: “famiglia”. Un solo ma fondamentale termine abbinato ad un cuore rosso. La rinascita del numero 30 viola passa anche da questi importantissimi dettagli.