BABACAR E IL CERINO IN MANO
Fonte: Luciana Magistrato
Spento Kalinic, nel 2016 si è spento improvvisamente anche l'attacco viola. Proprio in quel reparto ci saranno i cambiamenti maggiori perché la Fiorentina possa ritrovare il vecchio smalto. Se il tecnico pensa al cambio di modulo, si pensa anche a dare a Sousa dei giocatori duttili e con il fiuto del gol. Corvino sta cercando innanzitutto di capire quello che ha in rosa e sta valutando su chi puntarevisto che si ritrova il croato (finora non utilizzato agli Europei), Babacar (che ha recuperato dall'infortunio) e le due punte (tra loro molto diverse) Rossi e Gomez che rientrano dai prestiti. In questi giorni a Milano gli appuntamenti del direttore generale puntano proprio a chiarigli le idee con incontri ad hoc. Dal discorso teniamo fuori Zarate, che rimane in bilico come qualsiasi seconda scelta della scorsa stagione.
Su Gomez l'ostacolo maggiore è il poco feeling con la serie A (o almeno con il gioco viola) perché pur tornando con lo scettro di capocannoniere del campionato turco, la Nazionale di Therim vista agli Europei dimostra che forse il livello è quello che è. E soprattutto c'è da tenere conto di un ingaggio che non è sostenibile per la Fiorentina. Inoltre ci sono state interviste e parole forse di troppo in mezzo da parte dello stesso Gomez che è arrivato a considerare un errore Firenze. Forse un modo per farsi svincolare, come vorrebbe lui per potersi accasare più facilmente, ma la Fiorentina difficilmente rinuncerà a monetizzare il suo addio.
Resta un altro da sacrificare tra Rossi e Babacar perché Kalinic viene per ora considerato incedibile. Se non giocherà e alzerà il suo valore nella kermesse europea tra l'altro difficilmente arriveranno sul tavolo grandi offerte per le quali valga la pena sacrificare il croato, un giocatore ritenuto dell'ossatura-base che Sousa e Corvino vogliono mantenere. Il tecnico lo ha chiesto e il ds lo ha anche riferito in conferenza stampa: i giocatori più forti non si toccano, vanno cedute solo le seconde scelte vista la non urgenza di fare cassa con le cessioni stesse.
Su Rossi c'è stata un'apertura di Sousa e Corvino sarebbe disposto a prenderlo in considerazione convocandolo per il ritiro. Questo è quanto emerso dalla chiacchierata tra Pastorello e il neo dg al quale il giocatore è sempre piaciuto. La situazione è in divenire, con le parti che si ritroveranno a fine mese per chiarire se ci sono state offerte e se Pepito è disposto a rimettersi in gioco con Sousa. Il rapporto non è stato semplice, con il portoghese abituato ad andare avanti per la sua strada senza "coccolare" il fuoriclasse italo-americano o dandogli spazio a prescindere, tanto da convincere Rossi a cambiare aria. Ma le prospettive di un Bologna o un'altra squadra di media fascia forse non sono il massimo per un rilancio e per le ambizioni (andare al Levante non gli ha permesso di conquistare gli Europei) così la situazione è in aggiornamento.
Il sacrificabile dunque resterebbe proprio Babacar e la presenza del procuratore Bastianelli a Milano fa pensare ad un nuovo incontro con Corvino (dopo quello registrato anche da Firenzeviola.it al centro sportivo non più tardi di qualche giorno fa) per cercare una soluzione che accontenti tutte e due le parti. Il senegalese ha un contratto lungo e pesante visto che l'estate scorsa è stato uno dei due (con Bernardeschi) talenti blindati a suon di milioni dalla Fiorentina e non sarà certo svenduto né ceduto ad una squadra che il giocatore o l'entourage non ritengano all'altezza. Per questo l'idea più plausibile è l'estero. Insomma tra i quattro, dopo il panzer tedesco, sarà probabilmente proprio Babacar a rimanere con il cerino in mano e ad essere ceduto.