BABACAR, Solo un comprimario?
Attaccanti, seconde punte, trequartisti. E ancora bomber pronti a trasformarsi in "chioccia" e centravanti disposti ad accettare di buon grado il ruolo di "vice" Gilardino. La recente storia della Fiorentina racconta di un reparto, quello offensivo, la cui certezza si è sempre chiamata Alberto Gilardino. E non sarebbe potuto essere altrimenti, a giudicare dai numeri che il bomber di Biella ha sciorinato in maglia viola. L'eredità di Luca Toni è stata raccolta dal "Gila" senza grossi traumi, anzi, cominciando sin da subito a segnare.
Nel mezzo, però, sono anche altre le storie dell'attacco viola. Sono quelle relative al Bojinov abbandonato perchè ingestibile, all'Osvaldo passato da Bologna prima di stupire tutti in Spagna all'Espanyol e ovviamente anche quelle legate ai rimpianti per un certo Giampaolo Pazzini. Uno che, negli ultimi 2 anni, fra Sampdoria, Inter e Nazionale ha scalato qualsiasi graduatoria degli attaccanti italiani avvicinandosi paurosamente a quello stesso Gilardino che sembrava chiudergli qualsiasi varco a Firenze.
E ancora restano nella memoria le esperienze di Bobo Vieri, i cui gol aiutarono non poco la Fiorentina ma il cui errore dal dischetto costò una finale di Coppa Uefa, e di Castillo il "Nacho" le cui tracce si son praticamente perse per strada. In soldoni, in casa viola, rappresentare un'alternativa per l'attacco è roba da crisi di nervi. Fra un'assenza di Mutu mai scontata, e quella di Jovetic che, però, verrà presto accolto come il "salvatore della patria" finisce che oggi, a fare la riserva della prima punta in rosa, c'è di che deprimersi.
E allora vien da domandarsi perchè, in questa stagione, la gestione di Babacar abbia alternato parole di elogio, qualche bacchettata e tante, tantissime, panchine condite di ingressi a pochi minuti dalla fine. Non si poteva concedergli più fiducia in campo, anche alla luce delle tante parole spese su di lui? O, ancora, se non considerato ancora idoneo o all'altezza, non si poteva approfittare di un prestito per ritrovare Babacar, magari, già più pronto nella prossima stagione? E, infine, in una gara in cui sarà necessario fare a meno di Mutu, e in una condizione di campionato che ormai ha ben poco da regalare, sarebbe così folle pensare di rilanciare Babacar proprio contro il Milan? O il destino del "vice Gila" a Firenze sarà sempre quello del semplice comprimario?