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BADELJ, È TORNATO DAVVERO

di Luciana Magistrato

La Fiorentina è in crescita. Lo dimostrano gli step che ha superato dall'inizio del campionato: due ko (il primo con il Napoli immeritato), due pareggi con buone prestazioni, due vittorie consecutive: se mercoledì la vittoria è stata celebrata come la liberazione dalla maledizione, figuriamoci ieri dopo averne ottenute due di seguito. L'ulteriore step diventa dunque la continuità di risultati dopo quello delle prestazioni.

E la crescita della squadra è andata di pari passo con quella di Milan Badelj. Il suo ritorno, nonostante un grande affetto che ha fatto dimenticare anche il tradimento con la Lazio, ha fatto ritrovare un giocatore sì lucido nella manovra (come è sempre stato nella prima avventura viola) ma con qualche limite fisico che via via sembra superare. Una stagione con la Lazio non da protagonista e una preparazione iniziata con uno staff e proseguita con quello viola solo ad agosto lo hanno fatto partire con il freno un po' tirato soprattutto nell'arco di 90 minuti.

La gara di ieri però dimostra come il croato (che a Firenze è tornato con il sorriso riprendendo anche la stessa casa come se niente fosse cambiato da due stagioni fa) sta crescendo come forma atletica e può dunque tornare il protagonista che è stato, padrone di una zona nevralgica del campo, dove ha dovuto anche integrarsi con un giocatore simile a lui come Pulgar e un giovane bravo negli inserimenti, perché le due punte di diamante là davanti e i difensori dietro siano supportati nel modo giusto dal centrocampo. Aspettando magari uno dei suoi colpi da lontano che in passato hanno tolto castagne dal fuoco ai viola.