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BADELJ E UNA STRADA DA PRENDERE

di Giacomo A. Galassi

Chissà se all'interno della sua Mini rossa che sta facendo avanti e indietro dal centro sportivo in questi giorni, Milan Badelj sta pensando al proprio futuro. Di sicuro questi sono mesi di grandi riflessioni per il centrocampista croato della Fiorentina, arrivato ad un punto cruciale della sua carriera. Restare alla Fiorentina? Provare a rilanciarsi alla Lazio? Tornare in Germania oppure in patria, magari in quella Dinamo Zagabria che lo ha portato nel calcio che conta?

Tutte domande che stanno frullando nella testa del classe '89, tornato alla Fiorentina la scorsa estate decurtandosi lo stipendio pur di lasciare Roma e partecipare al progetto rilancio della squadra viola. Un Badelj 2.0 che non ha portato i risultati sperati, almeno fino ad ora, se escludiamo le prime partite di campionato. Spesso ha dovuto giocare con qualche acciacco fisico di troppo e questo evidentemente ne ha limitate le prestazioni. Ma se si esclude la partita di San Siro, dominata a centrocampo nel 3-1 al Milan, Badelj ha quasi sempre fatto fatica ad imporsi.

Ora ci sono (dovrebbero essere) 12 partite per finire il campionato e provare a convincere la dirigenza della Fiorentina a puntare su di lui ancora un altro anno. Con Iachini il feeling ancora va trovato, visto che il croato era uno degli uomini fidati di Vincenzo Montella. Al momento le percentuali di permanenza non sono alte, ma ogni cosa può cambiare. Tutto è nei piedi, nel fisico e nella testa di Badelj.