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BARONE, L'altra missione di Joe: stadio e burocrazia

di Dimitri Conti

Mentre il mondo del pallone, o meglio della Serie A, litiga e si divide sulle eventuali date della ripresa del massimo campionato italiano, con nuovo video-appuntamento segnato in agenda per domani in tarda mattinata, in casa Fiorentina - dove, bene ricordarlo, l'impatto dell'eventuale propensione per l'una o l'altra parte, in fondo, non fa neanche troppa differenza a livello pratico - c'è un uomo che sta lavorando direttamente e concretamente per un altro tipo di missione, con finalità diverse e già proiettate al futuro.

Non è infatti un segreto che il dg viola Joe Barone, diretta emanazione del Commisso-pensiero trapiantato in quel di Firenze, si stia muovendo su più tavoli con l'acclarato obiettivo di accelerare la tremenda e ben nota macchina della burocrazia italiana, nell'ottica di una ripartenza sportivo-socio-economica che possa permettere a chi è in grado di creare nuove forme di ricchezza, passando per la creazione di posti di lavoro e progetti che possano anche consentire ad una fetta della popolazione di sopperire ai preoccupanti scenari futuri.

Il tema al centro della questione è, come ben noto, lo stadio, il nuovo impianto che Rocco Commisso vorrebbe realizzare per la sua Fiorentina, ma per il quale fino ad ora si è sempre e comunque dovuto scontrare col demone della burocrazia, delle carte e dei vincoli. Da qualche giorno, ormai, però Barone è stato nominato a capo della speciale task force dei club di Serie A, incaricata di fare le giuste pressioni sul Governo - richiamando peraltro quel concetto molto statunitense di lobby cui si è riferito spesso e volentieri lo stesso Commisso - per ottenere quantomeno uno snellimento sulle procedure necessarie alla costruzione di nuovi impianti sportivi. Joe Barone, insomma, è al lavoro. E perifrasando l'epico Blues Brothers, è in missione per conto di Rocco.


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