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BASTA PANCHINE AGLI EX. SU PRANDELLI POI...

di Sonia Anichini

Sono angosciata da alcuni nomi di allenatori che ho sentito avvicinare alla Fiorentina come sostituti di Iachini. Stiamo ormai parlando tutti di chi sarà il prossimo allenatore viola, e siamo solo alla settima giornata di campionato, anche se onestamente molti avrebbero cambiato il Mister già alla fine del precedente, io fra questi. Noto che mancano idee, che non ci sono grandi prospettive e rimbalzano tanti ex, da quello ancora a libro paga come Montella per finire a Sousa e Prandelli. Non posso fare salti di gioia anche se si cerca solo una figura di traghettatore, un Caronte del pallone, che ci aiuti a finire questa annata che è purtroppo ancora sotto il marchio letale del Covid. Mi sovviene alla mente che anche Beppe nostro era stato chiamato per portare a termine l’anno desolante dell’Aeroplanino e poi, visto il “grande” risultato ottenuto, è rimasto sulla nostra panchina. La necessità di un cambio è palese al mondo intero, ma mi dispiace pensare che si debba ricorrere un’altra volta a qualcuno che copra questo ruolo in forma precaria. È così improponibile prendere un allenatore di spessore per partire già da adesso con una nuova storia, possibilmente importante?

Non riesco ad accettare nessuno degli ex citati, ma quello del quale mi angoscerebbe di più il ritorno è Cesare Prandelli, proprio per l’affetto immenso che mi lega a lui. Ho ricordi, come tutti i tifosi viola, indelebili del suo lavoro a Firenze, delle imprese raggiunte, come l’E.L. nell’anno della penalizzazione per Calciopoli, del calcio entusiasmante del quale abbiamo fatto vanto sui campi internazionali come quello dell’Anfield in C.L., dove abbiamo battuto il Liverpool con questa formazione: Frey Comotto Natali Kroldrup Pasqual Donadel Montolivo De Silvestri Santana Jorgensen Gilardino. Una squadra quasi improvvisata e rimaneggiata, composta non proprio da top player, ma con la forza di un gruppo vero guidato da un grande uomo come Cesare. Ha allenato anche campioni assoluti come Toni e Mutu, ma soprattutto ha creato un legame che non avrà mai fine con la nostra città. Ecco, è proprio questo che mi porta a dire che non vorrei che tornasse ad allenare la Fiorentina perché ho paura che venga risucchiato da questa assurda situazione e non voglio assolutamente intaccare il posto che lui ha nel mio cuore. Se poi Commisso lo volesse nello staff viola a livello dirigenziale, sarei più che felice.

Per quanto riguarda Sousa purtroppo mi tornano alla mente le sue ultime partite e il suo atteggiamento insopportabile, anche se ho ancora negli occhi il bellissimo gioco che faceva la sua Fiorentina nel 2015-16 e il primato in classifica anche se per poco tempo. Credo che quando ci si lascia non proprio con le pacche sulle spalle, anche se la proprietà è cambiata, come successo col portoghese non sia il caso di riproporgli la guida tecnica della Viola.

Resta poi Montella che ancora ha il contratto con la Fiorentina, ma che svengo al solo pensiero di rivederlo allenare la squadra gigliata, nella quale ci sono ancora calciatori che probabilmente non gradirebbero il suo ritorno. Poi se fa due-tre mesi negativi che facciamo, si riprende Iachini? Anche con Montella prima versione ci siamo tolti grandi soddisfazioni, abbiamo visto partite epiche come la vittoria sulla Juve per 4-2, ma lo “strano” rientro regalatoci dai Della Valle è stato deleterio.

Fatte queste mie personali considerazioni, auspico che si riesca ad arrivare ad un tecnico di comprovata esperienza e carisma per dare un segnale che c’è intenzione di fare calcio ad un certo livello e non solo a chiacchiere. Non sono originale nell’augurarci che sia Sarri, per il quale spero arrivi presto la chiusura coi gobbi, perchè ho un grande desiderio di ritornare a vedere belle partite e posizioni di classifica più allettanti.

La Signora in viola