BELGRADO, I GIUDIZI: IN POCHI A SALVARSI, DIFESA IN AFFANNO
Difficile valutare una gara amichevole che dura poco meno di 20 minuti e nella quale la Fiorentina praticamente non scende in campo. Il primo tempo, al netto di una condizione necessariamente diversa tra chi a breve giocherà il campionato come i serbi e chi invece ha solo due settimane di ritiro come i viola, è un film dell’orrore ma soprattutto un replay di errori (ed orrori) già pericolosamente visti nell’ultima stagione. A fronte di un attacco che resta sterile (anche nella ripresa con un Cabral troppo morbido nel sparare sul portiere in uscita) è la fase difensiva a lasciare di stucco gli amanti del colore viola, con i gol della Stella Rossa che si susseguono al pari delle voragini arretrate.
Certo, troppo presto per qualsiasi giudizio (qui ne riportiamo alcuni senza voler infierire su un risultato di per sè pesante ma comunque ininfluente come in ogni amichevole) e pure troppe attenuanti per i viola costretti a rimandare la partenza e cambiare i piani originari, ma da Belgrado la squadra di Italiano rientra con un k.o. molto netto e troppi singoli finiti in mezzo alle manovre dei serbi.
Di seguito i giudizi su alcuni dei singoli scesi in campo a Belgrado:
TERRACCIANO - Gli avversari arrivano da tutte le parti e fin dai primi minuti ma nella cinquina del primo tempo pare in ritardo sul 3-0 e stende Boukari che si guadagna e realizza il rigore del 5-0.
QUARTA - Avvio da incubo come purtroppo già gli era capitato (e non in amichevole). Resta evidentemente al palo perché le cose peggiorano col passare del tempo e pure sul poker della Stella Rossa è tra i più colpevoli. Va a finire che l’unica nota positiva è nell’area di rigore avversaria dove si fa notare di testa.
BIRAGHI - Lascia spazio a Krasso sul raddoppio serbo, ma nel primo tempo Boukari lo salta spesso e volentieri
RANIERI - Non chiude Ivanic che sfodera l’assist del due a zero dei padroni di casa ma soprattutto lo perde sul tris quasi a ridosso del quarto d’ora.
MILENKOVIC - Anche lui in difficoltà dopo esser subentrato, si ritrova spesso perdente nei duelli con gli attaccanti avversari.
MANDRAGORA - Fa poco o nulla, eccetto quando riesce a impegnare il portiere avversario che respinge il primo tiro dei viola in porta.
DODO - Finisce in mezzo sul 4-0, e comunque già prima aveva avuto diversi problemi seppure eviti un sesto gol serbo nel primo tempo con un intervento sulla linea di porta. Si rivede nella ripresa con un bell’invito al tiro per Kouamè.
KOUAME’ - Pochi minuti e anche lui impegna Glazer sul diagonale di Dodò che lo pesca al limite dell’area. In una serata buia almeno cerca qualche lampo
JOVIC - Un buon uno-due con Mandragora e poco altro.
SABIRI - Dopo aver avviato bene l’azione che porta al tiro Mandragora ci prova dalla distanza trovando la risposta del portiere della Stella Rossa
DUNCAN - Prova a lanciare qualche segnale di risveglio ma i suoi tiri nel primo tempo non superano la guardia di Glazer.
CABRAL - Un tiro cross dalla sinistra troppo sul portiere e la migliore occasione della sfida sprecata a tu per tu con Popovic.
ITALIANO - D'accordo il calcio di luglio (ancora meno rilevante di quello d'agosto), d'accordo le difficoltà logistiche e i ritardi di preparazione, d'accordo tutto ma se il passivo poteva persino essere peggiore significa che a livello di atteggiamento la Fiorentina oggi ha sbagliato moltissimo rimediando non una bellissima figura. Servono certamente innesti per completare (e rinforzare) la rosa, ma alcune amnesie sembrano le stesse che hanno condizionato il finale della passata stagione.