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BERNA E QUEI FISCHI INGENEROSI

di Luciana Magistrato

Era dal luglio 2015 che non si sentiva borbottare il pubblico verso Federico Bernardeschi, prima cioè del primo rinnovo con la Fiorentina. Ed invece sabato sera, dopo lo "scippo" del rigore a Babacar e l'erroraccio dal dischetto il carrarino, in stand by con il secondo rinnovo, si è preso una bella bordata di fischi, condivisi con quelli - probabilmente -di chi non ha capito il cambio e dunque verso il tecnico. Sembrava infatti impossibile che Paulo Sousa cambiasse così rapidamente Bernardeschi, a caldo dopo l'errore. Ma forse ha capito che proprio quell'errore era l'immagine di una serataccia per il giocatore. Dietro alla punta poche volte era stato incisivo e forse anche per questo Berna aveva voluto dare una svolta positiva alla partita - sua e della squadra -che improvvisamente si era messa male con il vantaggio in rimonta dell'Inter.

RIGORI CONTESI - Certo quel rigore non è stato impeccabile e il tentativo di uno scavino è risultato un boomerang, stile Pellè agli Europei contro la Germania. Fischi giusti? Probabilmente sì e Bernardeschi se ne è reso conto chiedendo scusa al pubblico al momento del cambio. Ma, ad avviso di chi scrive, anche fischi ingenerosi perché Bernardeschi si era preso la responsabilità di tirare quel rigore strappando la palla a Baba, come, nella gara con il Palermo dell'andata, l'aveva strappata a Kalinic e a Ilicic, azzeccando però il tiro in quel caso. Capita a chi si assume delle responsabilità e quest'anno in serie A è successo più volte: Falcinelli e Trotta quasi vennero alle mani per calciarlo in Crotone-Chievo e dovette intervenire Nicola a scegliere il rigorista (Trotta) che poi lo realizzò; poi c'è stato Niang in Milan-Crotone che lo strappò a Lapadula sbagliando clamorosamente il tiro. Del Torino neanche a parlarne visto che dal dischetto non c'era un rigorista designato e i giocatori discutevano sempre tra di loro fino a quando Mihajlovic, al quarto sbagliato da chiunque, ha designato Belotti.

BERNA E LE RESPONSABILITA' - Anche Sousa ha affermato che in squadra ci sono quei due-tre giocatori in grado di tirare e quello che se la sente deve tirarlo. Bernardeschi non è uno che si tira indietro, da quando ha perso la maglia numero dieci - pesante in ogni piazza ma soprattutto a Firenze - ha sempre cercato di essere un punto di riferimento e c'è voluto coraggio a voler tirare contro l'Inter, proprio una delle squadre che secondo radio-mercato, lo sta cercando, e in un periodo in cui sul rinnovo non c'è ancora accordo. Berna nel 2015 ne sentì di tutti i colori a Moena e lui non rispose mai neanche a qualche insulto dagli spalti di Moena, finché non fu annunciato il rinnovo. Chissà che anche questa volta vada così: poche parole, tanti fatti, anche se stavolta proprio i fatti gli hanno dato torto.