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BIGICA, Diakhaté? Guaio fisico. I giovani a Moena...

di Redazione FV
Fonte: dal nostro inviato Giacomo A. Galassi

Emiliano Bigica, allenatore della Fiorentina Primavera, ha così parlato ai media presenti, tra cui FirenzeViola.it, a margine dell'evento di beneficenza a Scandicci:

"Gioco volentieri per una causa del genere e va bene anche se mi sono fatto male. È un bel momento di sport e beneficenza: la Fiorentina è sempre sensibile e presente. Delusione per la finale persa? Se passerà sarà solo con la nuova stagione. L'annata però è stata emozionante ed ha visto protagonisti i miei ragazzi. Peccato non aver messo la ciliegina sulla torta che avevamo ben confezionato. Si riparte dai ragazzi del 2000 che rimarranno, valuteremo poi i fuoriquota con la società, oltre anche ai 2001 che salgono e ai nuovi arrivati. Sono un po' preoccupato per la lingua che dovrò adottare ma spero che i nuovi imparino in fretta l'italiano e di farmi capire per bene. Devo migliorare la mia lingua straniera. Cerofolini? È stato tutto l'anno ad allenarsi fisso con la prima squadra. Quando veniva con noi era un valore aggiunto. Come tanti altri ragazzi nella mia rosa Pioli e chi di dovere saprà il miglior percorso per lui. Tanti giovani a Moena? Testimonia la sinergia tra noi e la prima squadra. C'è grande interscambio di idee ed è bello che loro possano fare queste esperienze. Devono giocarsi le loro carte. Se qualcuno ha qualche dubbio li può fugare. Poi si vedrà qual è il loro percorso. Diakhaté? Ha finito con un problema muscolare: lo staff medico avrà valutato questa situazione e fatto le loro considerazioni. Mondiali? La Croazia è la squadra che mi ha colpito di più. Da sempre è terra di grande talenti e vedo una squadra quadrata, che gioca di collettivo e non di singoli. Modric è il giocatore che in questo momento, assieme a Paulinho, mi stimolano di più tra quelli di centrocampo. Gori e Ranieri? A Martorelli ho solo chiesto come stavano. Ho visto che Gabriele andrà a Moena. Esperienze in prestito? Come tanti talenti che giocano fissi in A, un prestito altrove non può che far bene per la loro esperienza e il loro step di crescita".