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BLU POWER

di Tommaso Loreto

E’ arrivato all’ombra di un addio pieno di veleno, in un metaforico passaggio di testimone tra il passato e il presente della Fiorentina. Jose Maria Callejon, in altre condizioni e altri momenti, si sarebbe preso fior di copertine per il suo approdo a Firenze, si è invece ritrovato persino nascosto dell’affaire Chiesa che si andava consumando. In un crescendo di sentimenti tipico da calciomercato, quando cominciano finalmente gli ultimi giorni di trattative dopo infinite settimane di niente. Inevitabile che il suo ingaggio passasse quasi traccia, molto meno condivisibile lo snobismo nei suoi confronti magari dettato dal regime di svincolo (dal Napoli) in cui versava o semplicemente dalla carta d’identità. 

In realtà da domenica prossima la Fiorentina potrà riprendere il suo cammino forte di un’ala come non ne aveva da tempo, tecnico ma faticatore, esperto ma in grado di sorprendere con tagli alle spalle dei difensori. Dell’inserimento di Callejon in quello che potrà essere il nuovo scacchiere tattico di Iachini già si discute da giorni, e probabilmente il 352 è lontano dal vestito migliore che si sposa con le caratteristiche dello spagnolo, ma intanto nello spogliatoio oltre all’esperienza di un calciatore che in Italia ha già vinto qualche trofeo arriva una potente iniezione di tecnica sopraffina. 

Per quelle che sono le sue qualità Callejon arriva nel solco del lascito di Joaquin, connazionale che da queste parti ha saputo farsi amare per mille motivi senza mai rinunciare a intelligenza tattica e tecnica da campione, e chissà che non possa persino seguirne le orme calandosi lungo una corsia destra che avrà comunque bisogno di una certa copertura. Di certo per gli attaccanti sapere di avere un Callejon sulla destra significa rifornimenti in serie, palloni da sfruttare al meglio anche per scacciare le perplessità che regnano sul trio di punte a disposizione di Iachini. E non ci sarebbe da stupirsi se già alla ripresa, a Spezia, Jose Maria sfornasse assist in quantità.