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BOLOGNA-FIORENTINA, Derby dell'Appennino in dati

di Alessandro Di Nardo

E’ il weekend del Derby dell’Appennino, una partita in passato molto sentita dal tifo caldo: alla vigilia del delicato match del Dall’Ara, analizziamo la sfida tra Bologna e Fiorentina attraverso i precedenti, i numeri delle due squadre ed alcuni protagonisti:

PRECEDENTI: La Fiorentina è in vantaggio nei precedenti, 54 vittorie a fronte di 44 pareggi e 38 successi del Bologna. I numeri sorridono ai felsinei se si guardano solo le sfide disputate al Dall’Ara: 29 vittorie dei padroni di casa, 28 pareggi e 18 successi. Come si vede dai numeri, il segno X è caratteristico della sfida; anche nell’ultimo periodo il pareggio è stato il risultato più ricorrente (4 pareggi nelle ultime 5 partite (tre di queste finite 0-0), mentre l’ultimo successo del Bologna contro la Fiorentina risale al febbraio 2013: da allora i rossoblù hanno segnato solo 4 reti nei 13 successivi incroci coi viola.

NUMERI DEI VIOLA: La Fiorentina arriva alla 34esima giornata con 34 punti, 4 nelle ultime due partite, ed un vantaggio sulla zona retrocessione che è di 3 punti (Torino, Cagliari e Benevento dividono il terzultimo posto). La squadra di Iachini, che debuttò sulla panchina viola proprio in un Bologna-Fiorentina (partita del gennaio 2020 finita 1-1), viene dall’incoraggiante prova di domenica contro la Juventus e per il match del Dall’Ara ritrovano Giacomo Bonaventura, al rientro dalla squalifica: l’ex-Milan è candidato ad una maglia da titolare per la sfida contro una squadra, il Bologna, a cui ha già segnato 4 gol in carriera (meglio ha fatto solo con il Napoli, 5). La tenuta difensiva della Fiorentina continua ad essere un problema: 10 partite consecutive con almeno un gol subito per i gigliati, che non registravano una striscia più lunga di partite senza clean sheet dal settembre 2010. In avanti il tecnico ascolano si affiderà alla coppia formata da Franck Ribery e Dusan Vlahovic: l’asso francese è sembrato a tratti incontenibile nei primi 60 minuti della gara contro la Juve, mettendo a referto 5 dribbling compiuti; per Vlahovic col cucchiaio dagli undici metri di domenica scorsa sono 17 gol in campionato, il più giovane ad arrivare ad una cifra simile dai tempi di José Altafini (stagione 1958-59).

L’AVVERSARIO: Il Bologna di Sinisa Mihajlovic arriva all’incrocio coi viola con 4 punti in più rispetto agli avversari ed al 12esimo posto, ma reduce da una batosta come il 5-0 subito dall’Atalanta. Nell’occasione i felsinei, limitati enormemente dalle assenze, hanno mostrato tutti i limiti difensivi che ancora il tecnico serbo non è riuscito ad arginare (53 gol subiti in 33 partite). I rossoblù hanno pareggiato solo una delle ultime 10 partite (1-1 col Torino), per il resto vengono da 4 successi e 5 sconfitte. Nonostante una posizione di classifica ancora non del tutto tranquilla e l’ultima disastrosa prova di Bergamo, il Bologna costruito da Mihajlovic è una squadra che tenta quasi sempre di fare la partita e che spesso ha raccolto più complimenti che punti, mettendo in difficoltà anche l’Inter nel recente passato. I rossoblù, che domenica saranno privi di una pedina fondamentale come Mattias Svanberg (espulso a Bergamo) sono soliti schierarsi con un 4-2-3-1 che cerca di sopperire all’assenza di una punta prolifica (Rodrigo Palacio, 38 anni, gioca spesso davanti ai 3 di trequarti ma ha segnato solo 1 gol in campionato) con una batteria di trequartisti interscambiabili e pericolosi, potendo pescare tre tra Musa Barrow (8 gol e 8 assist), Riccardo Orsolini (5 gol e 3 assist), Andreas Skov Olsen (2 gol e 2 asisst) e Roberto Soriano (9 gol e 6 assist). Proprio quest’ultimo è uno dei giocatori da tenere più d’occhio nelle fila rossoblù: detto dei suoi 9 centri in stagione, che lo rendono il centrocampista italiano più prolifico in A, Soriano ha un conto aperto con la Fiorentina, visto che è la squadra in A contro cui ha giocato più minuti (699) senza trovare né un gol né un assist.

EX DELL’INCONTRO: Partita dell’ex per Sinisa Mihajlovic: l’allenatore del Bologna ha trascorso un anno e mezzo sulla panchina della Fiorentina (dal giugno 2010 al novembre 2011) con un inizio brillante ed un esonero burrascoso. In campo gli ex di turno saranno Lorenzo De Silvestri ed Erick Pulgar: per l’esterno classe  tre anni in viola ad inizio carriera in cui ha assaporato anche grandi notti di Champions,  mentre il centrocampista cileno  più di 100 presenze col Bologna, con alcune stagioni da trascinatore.