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BONAVENTURA E UN TABÙ DA SFATARE: IL MOMENTO È QUELLO GIUSTO

di Luciana Magistrato

"Per me è sempre speciale tornare a San Siro. Un posto magico, dove ho giocato tante partite e vissuto tante emozioni". Dopo 6 stagioni con la maglia rossonera le parole in questione non possono che essere di Giacomo Bonaventura (nel post partita di mercoledì scorso), che tra il 2014 e il 2020 con il Milan ha disputato 155 partite e segnato 30 gol nella massima serie. La sua avventura a Milano finì tra l'altro in maniera triste, in uno stadio vuoto per le restrizioni dovute al Covid e tra le lacrime di commozione. Rimasto svincolato, Mino Raiola, l'agente di Jack scomparso recentemente, disse al ds viola Pradè "perché non lo prendete voi?" e la Fiorentina che cercava proprio quel profilo colse al volo l'occasione e la scelta si è rivelata azzeccata. Bonaventura da avversario del Milan non ha mai segnato né partecipato ad una sola rete nel massimo campionato, nonostante sia il club contro il quale complessivamente in carriera ha disputato più minuti (618). 
Ma quest'anno torna a San Siro nel momento di massima forma e in una veste nuova, quella di trequartista nel quale è riuscito a sbloccare due partite consecutive nel primo quarto d'oro, a Genova con la Samp e al Franchi con la Salernitana. Numeri ottimi del giocatore che uniti a quelli della Fiorentina che in trasferta in A è imbattuta da tre partite (cinque se si considerano le partite di Edimburgo e di Riga in Conference) consecutive e che nelle ultime cinque gare delle due competizioni ha sempre vinto.
Proprio grazie a questi numeri la Fiorentina sta anche pensando al rinnovo ma la discussione è rimandata durante o durante la pausa di campionato.