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BORJA, Fiorentino quasi doc pronto a rimanere

di Luciana Magistrato

Nella rivoluzione paventata e necessaria quest'estate potrebbe non esserci Borja Valero. Lo spagnolo nonostante i 32 anni è ancora un punto fermo della Fiorentina perché è sempre rimasto uno dei giocatori più impegnati da Montella e da Sousa (che ha sfruttato il suo essere todocampista letteralmente visto che tra mediano, mezzala, terzino e trequartista Borja ha coperto appunto tutte le posizioni del campo) oltre quello che nei cinque anni a Firenze si è inserito meglio di tutti nel tessuto cittadino, alias nel cuore dei tifosi che lo considera uno di loro. Amatissimo dalla gente per la sua disponibilità, con sua moglie Rocio partecipa alla vita e alle tradizioni fiorentine, dalla Firenze Marathon (la moglie, ancor più sportiva del marito) allo scoppio del carro, dalle partite dei Guelfi a quelle della Settignanese dove gioca il figlio Alvaro. Insomma il giocatore e la famiglia (complici due bambini che sono di una simpatia e uno splendore unici) hanno vissuto questi cinque anni da fiorentini e tifosi fiorentini (come dimenticare l'inno cantato a squarciagola da Alvaro?) e sul loro amore verso la città non si può certo discutere. Poi c'è la carriera, certo, che spesso non va di pari passo tanto che Borja la scorsa estate ha rischiato di finire alla Roma.

Lo spagnolo chiedeva il rinnovo,  complici certe promesse fatte dalla gestione precedente che ne aveva già fatti diversi, nonostante scadesse nel 2019 e Corvino non fosse disposto ad ascoltare, e Spalletti ne era innamorato e lo corteggiava: era un matrimonio possibile quindi, uno di quelli che fai senza neanche renderti conto, poi l'eliminazione dalla Champions ha fatto svanire l'assalto decisivo dei giallorossi e il giocatore è -fortunatamente- rimasto in viola. Dell'assalto cinese inutile parlarne, da quell'orecchio Borja non era disposto a sentire soprattutto non voleva spostare una famiglia così integrata in Italia per trascinarla in Cina in un ambiente e un calcio così lontani. Così la patata "bollente" è rimasta: c'è un contratto ancora da valutare tra Corvino e l'agente anche se le condizioni per un rinnovo sembrano poche. Tra due anni infatti Borja Valero avrà 34 anni e difficilmente la società viola gliene farebbe uno più vantaggioso, anzi, tenderebbe semmai ad abbassarglielo. Vedi Gonzalo insomma. Tanto vale lasciare le cose così: onorare il contratto e andare via tra due anni. Questa sembra essere la convinzione del giocatore, almeno per ora, in attesa che il suo procuratore arrivi in Italia e parli con la società che, inevitabilmente, deve anche fare i conti con un contratto alto e nuove forze fresche da affiancare allo spagnolo anche se fisicamente - nonostante l'età e il dispendio di energie in quel ruolo - Borja è sempre stato uno dei più affidabili e resistenti. Insomma, per ora lo spagnolo fa parte di quei giocatori dai quali ripartire, che piace alla gente e a qualsiasi allenatore contattato. Le patate bollenti possono definirsi altre.