BOTTEGA AMARA
Ha spostato spesso lo sguardo verso l'Emilia, lo ha fatto anche recentemente la Fiorentina. Sul mercato i pezzi del Sassuolo in arrivo domenica al Franchi, e almeno fino a qualche mese fa, sono sempre stati apprezzati. Le stesse mire di Pantaleo Corvino non hanno fatto eccezione. Questione di una qualità di gioco che oggi i neroverdi hanno smarrito, ma che indubbiamente risiede anche negli elementi che soltanto due stagioni fa portarono questa squadra a una storica qualificazione in Europa League.
Elementi ai quali però la Fiorentina non è mai riuscita ad arrivare, ritrovandosi spesso a dover cambiare bruscamente direzione. Se non è propriamente il caso di Berardi (nel mirino del Napoli) sempre apprezzato ma realmente quasi mai avvicinato (così come sul fronte allenatore il contatto con Di Francesco non andò oltre un colloquio) sia su Politano che su Duncan il dg viola c'aveva fatto più di un pensiero.
Colpa di valutazioni alte, richieste ferme che non hanno consentito ai viola di pensare di affondare il colpo. Nè per l'esterno offensivo inizialmente individuato come eventuale erede di Bernardeschi, nè per il centrocampista centrale che avrebbe fatto un gran comodo nell'idea originaria di Pioli di partire con il 4-2-3-1. Oggi con il mercato di gennaio alle porte non è da escludere che Corvino provi a bussare nuovamente alla porta del Sassuolo, pur con la consapevolezza che fino a oggi si è trattata di una bottega oltre che cara decisamente amara.