BRAGA, SIVAS, POZNAN: TRE INDIZI FANNO UNA PROVA (SI SPERA)
Messa in archivio la vittoria di domenica contro l’Udinese, la Fiorentina parte alla volta della Svizzera per conquistare la finale di Conference League. Si ripartirà dal 2-1 in favore degli svizzeri, da un ritrovato Milenkovic dalla squalifica e dalla spinta di circa 2000 fiorentini che accompagneranno la squadra nei 90 (o più) minuti del St. Jakob Stadium. Anche a questo giro, Firenze si farà sentire.
La Fiorentina a Basilea insegue anche un’altra soddisfazione, quella di poter diventare la prima squadra nella storia del calcio europeo a disputare le finali di tutte le competizioni continentali, dopo aver già presenziato in quelle di Champions (allora Coppa dei Campioni, nel 1957), Coppa delle Coppe ed Europa League (allora Coppa UEFA, nel 1990). Tra l’altro, questa potrebbe diventare anche la seconda stagione in cui i viola disputano due finali, cosa avvenuta solo nel lontano 1961 (in quel caso di Coppa delle Coppe e Coppa Italia, entrambe vinte).
Fa sorridere come, in trasferta, la Fiorentina in questo percorso europeo abbia quasi sempre fatto meglio che in casa. Lo dicono i risultati, così come il numero dei gol subiti: su 7 sette gare di Conference giocate lontano dal Franchi infatti (considerando anche il preliminare col Twente), i viola hanno vinto ben 5 volte, poi un pareggio in Olanda e la sola sconfitta, disastrosa, ad Istanbul; rispetto alle 2 sconfitte unite al desolante pareggio di settembre col Riga, nelle gare interne. In quanto alle reti subite, sono soltanto 5 quelle fuori dalle mura amiche, di cui 3 solo nel naufragio col Basaksehir, mentre in casa si contano ben 11 gol al passivo.
Quando si alza la posta in palio, nei turni ad eliminazione diretta, la Fiorentina ha sempre fatto risultato in trasferta, e anche sonoro: 0-4 a Braga, 1-4 a Sivas, 1-4 a Poznan. Che questo trend sia di buon auspicio per la semifinale di ritorno, giovedì in terra elvetica.