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BRAUNSCHWEIG - FIORENTINA 2-3, I PIÙ E I MENO DELLA GARA

di Dimitri Conti

I PIÙ

Chiesa: Inizio devastante del giovane gioiellino viola: dopo qualche minuto di rodaggio colpisce due volte nell'arco di due minuti: prima al 10' apre il piattone, poi al 12' fredda Engelhardt con un tiro piazzato in diagonale. Il migliore tra i gigliati per distacco, dato che anche nei minuti seguenti crea una gran quantità di occasioni per i compagni, delle quale due malamente sprecate da Kalinic.

Milenkovic: Non ha grandissime responsabilità sulla prima rete avversaria: Hernandez si insinua tra Astori e Olivera, andando a puntare dritto poi verso la porta. Sul bis di Hernandez prova a mettere una pezza sul pasticcio di Dragowski, ma l'attaccante del Braunschweig è più rapido e si dimostra lesto, andando a scartare anche l'uscita di Dragowski. Mette però il punto finale sulla partita con una bella incornata da corner.

Rebic: Sul fronte dell'attacco viola, subito dopo Chiesa è certamente il più attivo. Per alcuni tratti mostra anche una brillantezza fisica niente male, seppur dal punto di vista delle giocate e del determinare le azioni dei suoi mostri ancora qualche limite tattico di lettura. Ma zitto zitto è lui che manda due volte al tiro Chiesa indisturbato, e si regala un doppio assist più per la fiducia personale che altro.

I MENO

Kalinic: Quarantacinque minuti da dimenticare per il centravanti croato della Fiorentina, che sembra da un'altra parte con la testa. I consueti movimenti a sfiancare la difesa tedesca non mancano, ma viene liberato più di una volta per concludere delle occasioni nitide, puntualmente sprecate. Manca di freddezza e killer instinct, ma probabilmente è più una questione di zero mordente.

Dragowski: Come accaduto spesso a Sportiello in questo inizio di stagione, capitola al primo tiro in porta. Ma sulla prima rete tedesca non ha responsabilità di sorta. Discorso completamente opposto per quanto riguarda la seconda segnatura, sempre di Hernandez, nata da una sua pessima esecuzione di un rinvio. Aveva già dato l'impressione di non essere perfetto nel gioco con i piedi. Pioli non sarà contento.

Olivera: Non fa mai male sulla fascia sinistra, porzione di campo nella quale si limita spesso e volentieri al semplice retropassaggio. Un'altra uscita poco brillante quella del terzino uruguayano, ben contenuto dai suoi dirimpettai tedeschi, che gli concedono giusto un paio di tentativi di cross, mai realmente pericolosi. Anche per lui si attendono tempi migliori.