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BRAVA FIORENTINA, MA PERCHE' INSULTARE BORJA?

di Sonia Anichini

La voglia di mandare qualcuno a “quel paese” ci viene spesso e nella storia della nostra passione viola…succede quasi tutti i giorni! Ma come si fa a sentire che, alla fine della partita su una televisione satellitare, mentre Borja Valero parla della vittoria, qualcuno commenta con un “ma vai a ca…”?  Ci lamentiamo spesso che alla Fiorentina viene dato poco risalto sui mezzi di comunicazione, ma se arriviamo a questo…ignorateci! Non capisco se "l'invito" era rivolto a Borja o in generale, resta però un fatto molto sgradevole. Mi piacerebbe sapere chi è stato e il motivo (le vittorie, il gruppo, Kalinic? Argomenti che trattava lo spagnolo) ma questo dubito che avverrà. 

Sarei comunque disposta a prendere insulti anche più spesso se la mia squadra vincesse tutte le partite! Oggi però le parole sono solo belle perché i nostri ragazzi hanno vinto di nuovo contro il Chievo: tre partite giocate fra campionato e coppa Italia e tre vittorie. C’era il rischio di un appannamento psicologico dopo la splendida vittoria contro la Juventus, ma l’esigenza di dare un seguito ai miglioramenti visti dalla gara col Napoli in poi, ha trovato continuità di risultati.

Non giocava Kalinic, che spero stia assorbendo tutta la stima e l’affetto che noi tifosi gli stiamo trasmettendo dopo la sua scelta di rimanere a Firenze, e al suo posto è tornato in campo Babacar che ha segnato su rigore il secondo gol. Il gol arriva, ma per me è tutta un’altra cosa avere in campo Nikola.

Le marcature sono iniziate con Tello, calciatore più che discusso e che ancora, dopo un anno di Sousa, pare non avere capito bene come deve muoversi in campo. Benino in fase offensiva, ma dietro non ne vuole sapere di rientrare costringendo i compagni a fare se sue veci. Infatti, nel secondo tempo non è tornato sul terreno di gioco!

Voglio però ancora una volta esaltare il piccolo-grande Chiesa che è arrivato al primo gol in serie A. Contro i gobbi aveva fatto le prove e ieri ha insaccato per la gioia sua e di tutti noi.

Verona è la città che ha visto l’esordio del nostro Antognoni e lì ha trovato la soddisfazione della prima rete questo ragazzo che stiamo apprezzando come calciatore e come persona, per le cose non scontate che dice.

Tanti anni fa lì nasceva calcisticamente “il ragazzo che giocava guardando le stelle” e non possiamo che augurare a Federico la stessa sorte. Sousa stesso ha dichiarato che sarà il futuro capitano viola.

Probabilmente da predestinati si portano fortuna a vicenda perché, dal ritorno dell’Unico 10, la Viola ha collezionato solo vittorie.

E martedì c’è una partita importantissima al San Paolo…

 

La Signora in viola