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BUTTATA VIA

di Tommaso Loreto

Terza rimonta consecutiva, la seconda dopo che i viola si erano guadagnati il vantaggio su calcio di rigore. Una vittoria che manca, al Franchi, dal 30 settembre scorso quando fu sconfitta l'Atalanta, mentre per trovare un successo esterno serve tornare alla passata stagione. E poi ancora il Cholito Simeone a secco dal gol da Genova contro la Sampdoria, era il 13 settembre, così come Mirallas ancora alla ricerca del suo primo centro in viola o Pjaca in cerca di una maglia da titolare da due partite. 

I numeri che fotografano il momento della Fiorentina raccontano di problemi offensivi, ma anche della mancata difesa di quei vantaggi trovati con Cagliari, Torino e Roma. Una testimonianza dello spreco di punti che sta attanagliando la squadra di Pioli da un mese a questa parte. E se a regalare il primo gol non è l'arbitro con un calcio di rigore, nemmeno dopo l'assist di De Silvestri, una settimana fa, la Fiorentina era riuscita a capitalizzare il primo gol. 

La conseguenza è la striscia di pareggi che ha contraddistinto il mese di ottobre della Fiorentina, con una classifica che si è fatta col passare del tempo un po' meno entusiasmante. Tra le difficoltà emerse anche al cospetto dei giallorossi i problemi che si stanno facendo cronici in attacco, con un Simeone che appare sfiduciato in modo preoccupante. 

Al di là dell'uscita avventurosa di Lafont che regala la palla del pari a Florenzi, l'emblema del momento viola resta l'azione in cui Chiesa decide di regalare il pallone d'oro al Cholito, quello di un 2-0 che sarebbe stato probabilmente decisivo, senza che la punta ci avventi e segni a porta vuota. Almeno ieri, contro Olsen in uscita, Simeone era riuscito a guadagnarsi il rigore, ma negli occhi resta quel primo controllo sbagliato sul retropassaggio folle di Under. Quasi che il blocco, oltre che di marcature, adesso fosse anche diventato di natura psicologica. Con un attaccante che non sembra crederci più e con un Pjaca che non sta rispondendo alle aspettative. 

Un contrattempo all'ultimo minuto, di natura intestinale, ha lasciato campo aperto a Mirallas che dopo Torino ha però sprecato una nuova chance. A conferma di come le stesse alternative offensive al momento stentino esattamente come i titolari. A Pioli il compito di rivitalizzare l'attacco, già nella gara di venerdì a Frosinone. Perchè a forza di punti lasciati per strada (gli ultimi quelli buttati via contro una Roma non così irresistibile) il rischio è quello di ritrovarsi troppo presto nel bel mezzo di un'altra stagione anonima.