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C'È LA JUVE (E L'EUROPA), IL MERCATO PUÒ ATTENDERE

di Luciana Magistrato

Alla vigilia della gara con la Juventus, deflagra come una bomba la notizia dell'accordo tra la Fiorentina e l'Arsenal per cedere Vlahovic a gennaio. Le cifre sono irrinunciabili, come usava dire la gestione precedente: quasi 80 milioni con i bonus che accenderebbero certo il mercato anche in entrata. Ma il giocatore - secondo Sky che ha lanciato l'indiscrezione - non avrebbe trovato l'accordo con i Gunners, lasciando pensare al corteggiamento se non un accordo già fatto con un altro club, dietro dunque al rifiuto e al mancato rinnovo. Certo è che la notizia, a 24 ore dall'importante sfida con la rivale di sempre, la Juventus, rischia di rovinare quel clima di serenità ritrovato a fatica e sugellato dalla tripletta di Vlahovic stesso. Una tregua del serbo con la tifoseria, un accordo tacito di onorare sempre e comunque la maglia viola finché è sulla sua pelle. Una personalità dimostrata dal giocatore nonostante i suoi 21 anni e una maturità dell'ambiente a voler limitare i danni del divorzio.

Anche Italiano in conferenza ha parlato della forza del suo attaccante: "8 gol in 11 gare e in alcune partite non siamo stati bravi nemmeno noi a servirlo bene. Il ragazzo si è sempre impegnato, dà l'anima e nell'ultima gara lo abbiamo messo in condizione di esprimersi meglio. Una punta che arriva da una tripletta è in fiducia massima: vedere Vlahovic arrivare con entusiasmo mi dà fiducia. Le voci su di lui? Leggo che ci sono tantissimi big club su di lui: penso che per ora queste siano tutte voci poco credibili. Il ragazzo è concentrato sul campo e mi interessa solamente questo". L'Arsenal sarà dunque una di queste tante voci?

Chissà, le voci di mercato fanno parte del calcio, ma forse la società potrebbe tamponare meglio le uscite che circolano sul giocatore  - d'altronde su molte altre vicende, Kokorin in primis, il club riesce a far filtrare poco se non niente - per proteggere non tanto Dusan Vlahovic in quanto tale (ha fatto una scelta e ne subisce ora tutte le conseguenze) ma in quanto giocatore in grado di trascinare la Fiorentina, che in questo momento si trova a lottare per l'Europa grazie ai gol del suo unico centravanti (in allenamento i suoi sostituti sono gli attaccanti della Primavera Munteanu e Destiny). Soprattutto alla vigilia della partita di tutte le partite. Altrimenti si rischia di fare come quando nel settembre 2011 l'allora dirigente Cognigni disse in una specie di conferenza improvvisata di Montolivo che non voleva rinnovare "la farse è finita", alla vigilia della sfida con l'Udinese che, neanche a dirlo e facendo gli scongiuri ora, andò male.