.

C'ERA UNA VOLTA LA DIFESA

di Tommaso Bonan

Va bene, siamo d'accordo. La sconfitta di ieri contro i bianconeri non è certo attribuibile solo ed esclusivamente alla difesa della Fiorentina. Sul banco degli imputati sono molti a dover fare il mea culpa, dal centrocampo incapace di costruire e di arginare, fino all'attacco dimostratosi lento ed inconcludente.

Un reparto, in ogni caso, più di tutti ha destato non poche perplessità (per non dire qualcosa di peggio). La retroguardia viola, infatti, ha dimostrato un'insicurezza che forse mai si era vista dall'inizio del campionato. Detto che il mese di gennaio è stato amaro sotto il punto di vista dei gol subiti, appare evidente un netto calo al livello fisico e mentale degli interpreti schierati di volta in volta da Montella. Allo Juventus Stadium i titolari scesi in campo dal primo minuto sono stati Roncaglia, Gonzalo Rodriguez e Savic. Difficile eleggere il migliore, o sarebbe meglio dire il meno peggio. Roncaglia, dopo un avvio di stagione esaltante, ha mostrato alcune carenze e lacune più che altro tattiche. Ieri, in particolare, è stato protagonista in negativo con gli errori decisivi su entrambi i gol bianconeri: sull1-0 di Vucinic (con la corta respinta di testa) e sul raddoppio di Matri con l'attaccante lasciato libero al centro dell'area. La guida del reparto arretrato, Gonzalo Rodriguez, non è stato da meno. In una partita in cui l'ascia sarebbe stata più indicata del fioretto, l'eccesso di confidenza (e di sicurezza) lo ha portato ad affrontare i novanta minuti con l'atteggiamento sbagliato. Colossale l'ingenuità che ha permesso a Vucinic di involarsi verso la porta  di Viviano. Se il passivo alla fine non è risultato anche più ampio, lo dobbiamo al portiere viola. Per ultimo Savic, forse il meno responsabile di tutti ma sacrificato e sostituito ad inizio ripresa da Montella. Ovviamente a completare il disastro generale ha influito anche la poca verve del centrocampo, e in particolare di Pizarro, di solito efficace ed utile schermo davanti alla difesa.

Oltre agli errori dei singoli, comunque, è mancata quella mentalità indispensabile per affrontare situazioni ed ambienti come quello di Torino. Una mentalità da grande squadra insomma. Senza fare catastrofismi, perché i buoni giocatori non diventano scarsi da un giorno all'altro, aspettiamo una reazione concreta (e convincente) già da domenica sera contro l'Inter. La difesa è avvertita.