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CABRAL CONTRO IL PASSATO, VIOLA CONTRO IL "GATTO NERO" DELLA COMPETIZIONE: ECCO IL BASILEA

di Alessandro Di Nardo

Se, come si dice, i gatti hanno sette vite, tra la Fiorentina e la finale di Praga c’è il felino di questa Conference League. Reduce da una nottata in Costa Azzurra vietata ai deboli di cuore, il Basilea è riuscito a salvare la pelle anche a Nizza e arriva alla semifinale coi viola dopo un percorso tortuoso e per questo ancora più apprezzabile. Secondo nella fase a gironi alle spalle dello Slovan Bratislava, come la Fiorentina anche il Basilea è stato costretto a passare dai playoff di febbraio, turno in cui ha eliminato il Trabzonspor, riscattando al ritorno la sconfitta in terra turca; agli ottavi è arrivata poi la vendetta ai danni dello Slovan, fatto fuori ai rigori al termine di una doppia sfida al cardiopalma. Approdato ai quarti, il club rossoblù è riuscito ad eliminare il Nizza (una delle favorite della competizione) dopo un 2-2 in casa ed un diabolico 2-1 ai supplementari in terra francese, tornando in una semifinale europea a dieci anni da quella di Europa League col Chelsea che poi vinse la competizione.

LA BATTAGLIA DI NIZZA - Dopo uno scontro di 180 minuti terminato nel complesso 3-3 (2-2 in Svizzera all’andata), la stoccata decisiva l’ha piazzata di testa Kasim Adams Nuhu a metà primo tempo supplementare, difensore che aveva originato il gol del momentaneo vantaggio del Nizza con un incredibile svarione difensivo che aveva favorito la rete di Laborde. Crollo e risalita, croce e delizia: la partita del ghanese riassume al meglio la stagione del Basilea e la capacità che ha mostrato questa squadra di rialzarsi in ogni situazione, anche nel fortino dell’Allianz Riviera, dove i rossoblù sono rimasti a galla nella prima parte di gara per poi dimostrarsi mortiferi nel punire alla distanza l’avversario una volta sentito l’odore del sangue.

IL TECNICO ED I SINGOLI - Questo Basilea non muore mai. Merito soprattutto di Heiko Vogel, solido tecnico tedesco che ha infuso l’arte teutonica del farcela ad ogni costo: chiamato a inizio 2023 a sostituire Alexander Frei, ex leggenda del club da calciatore, ma autore di una delle peggiori partenze della storia del Basilea in questa stagione, Vogel ha ridato quadratura ad una squadra che non ha a disposizione grossi nomi. Uno pesante c’è ed è quello di Xhaka, che è però Taulant Xhaka, il fratello maggiore di Granit, capitano dell’Arsenal. Centrocampista di quantità e di grande esperienza, Taulant è leader carismatico, perno del centrocampo e capitano dei rossobù di Svizzera, in pratica l’anima della squadra. Sulla bandiera del club Vogel ha impostato un 3-5-2 pragmatico. Pochi fronzoli e peso delle giocate offensive che ricade quasi esclusivamente sulle spalle del tandem d’attacco, composto spesso e volentieri da Andi Zeqiri, centravanti dotato di un gran mancino e passato anche dalle giovanili della Juventus e  da Zeki Amdouni, autore di una doppietta nella gara d’andata col Nizza. Al ritorno, l’uomo decisivo è stato però un subentrato, Jean Kevin Augustine: attaccante francese con un passato al PSG, Augustine ha spaccato la partita trovando la rete dell’1-1 con un gran destro da centro area per poi seminare il panico in campo aperto nei due tempi supplementari.

L’assist ad Augustine l’ha fornito una ex promessa delle giovanili della Roma, Riccardo Calafiori. L’esterno classe 2002, dopo una stagione tutt’altro che brillante al Genoa, sta facendo fatica alla prima stagione fuori dall’Italia ma con Vogel sta acquisendo più centralità nella squadra. Nella rosa del Basilea ci sarebbe un altro giocatore di assoluta importanza, l’esperto centrocampista Fabian Frei, ancora ai box però per un infortunio che potrebbe fargli saltare anche le semifinale

LA STAGIONE ATTUALE - Detto del percorso incidentato ma finora vincente in Europa, la strada in Conference può nobilitare una stagione condizionata da un rendimento pessimo in campionato, in cui il Basilea è sesto, posizione che rappresenta per il club il peggior risultato negli ultimi 25 anni di storia. Ormai lontano anni luce dallo Young Boys, primo con 18 punti in più, il club renano è stato eliminato dallo stesso Young Boys in Coppa di Svizzera ed ha solo la via europea per raddrizzare una stagione partita male.

L’AMBIENTE - A spingere il Basilea verso l’impresa ci sarà la caldissima torcida rossoblù. I Bebbi -così vengono chiamati- sono famosi per essere una tifoseria molto poco "svizzera" e saranno motivati ancor di più a seguire la squadra anche nel primo match in programma a Firenze (11 maggio) a causa di come è andata a Nizza, visto che le autorità francesi hanno vietato ai tifosi svizzeri di partecipare alla trasferta. Il ritorno si giocherà invece al St. Jakob Park, il tempio del calcio svizzero. Inaugurato nel 2001, con 38512 posti l’impianto di Basilea è il più grande del paese ed ha ospitato 8 gare di Euro2008 e la finale di Europa League del 2016.

GLI INCROCI COI VIOLA - Chi conosce bene il St. Jakob è Arthur Cabral, per cui il doppio incrocio dell’11 e 18 maggio sarà sicuramente speciale. Approdato in Europa a 21 anni, è al Basilea che Cabral si mette in mostra; con i rossoblù King Arthur segna 65 gol in 106 partite, meritandosi la chiamata della Fiorentina. Nel gennaio 2022  il club viola, conquistato soprattutto dai gol di Cabral in Conference, versa nelle casse del Basilea 15 milioni. Fiorentina e Basilea non sono legati solo dall’attuale nove viola ma anche da altri due personaggi con un passato in entrambi i club, ovvero Mohamed Salah e Zdravko Kuzmanovic, oltre che ad un precedente piuttosto recente in campo europeo. Le due squadre si sono infatti incrociate anche qualche anno fa in Europa League: era la stagione 2015/16 ed i viola allora allenati da Paulo Sousa incrociarono gli svizzeri nella fase a gironi, pareggiando 2-2 in trasferta (doppietta di Bernardeschi) e perdendo 2-1 al Franchi (espulsione di Gonzalo Rodriguez e gol della bandiera di Nikola Kalinic). Altro contesto e altro periodo ma, sebbene l’accoppiamento faccia sorridere la Fiorentina, la storia di questa competizione insegna a non sottovalutare mai i renani. Chiedere a Trabzonspor, Slovan e Nizza, questo Basilea ha sette vite.