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CABRAL E UNA STERILITÀ CHE DURA DA TROPPO TEMPO

di Luciana Magistrato

L'amichevole di ieri è servita ad Italiano ad alzare il minutaggio ma il tecnico, ormai muto nel post gara con la stampa come da prassi, dovesse mai pronunciarsi su quanto ha visto in campo (ha solo fatto un ricordo di Mihajlovic sul sito ufficiale) , di sicuro avrà alzato le braccia di fronte alla sterilità offensiva vista contro il Monaco, appena si alzata un po' la difficoltà del test. E a dire il vero la sterilità di Arthur Cabral va avanti dalla gara con lo Spezia, il 30 ottobre. Una sterilità proseguita poi in questo ciclo di amichevoli quando, con l'assenza di Jovic, avrebbe potuto mettere in difficoltà il tecnico sulle scelte. Che Italiano non lo ritenga il titolare, se non in Conference, è risaputo e stava a lui dimostrargli che invece merita spazio.

Ma il brasiliano, pur provandoci ed avendo delle attenuanti, non ha mai scritto il suo nome nelle note, tra i 12 che hanno invece segnato in questo ciclo di amichevoli. Al momento ne mancano due di amichevoli, con Lugano il 21 e con la Primavera il 30 e saranno quelle le ultime possibilità prima che Jovic si rimetta la maglia da titolare. Eppure, con il serbo rientrato non al massimo dal Mondiale (zero gol nei minuti giocati e poco al dentro dell'azione) e Kouame e Ikoné alle prese con problemi fisici sarebbe stato anche facile. La società si dice soddisfatta delle due punte, Cabral compreso che avrebbe preso male la notizia di un suo eventuale scambio sul mercato che dunque la dirigenza smentisce. Ma scambio o meno, il problema della sua sterilità in termini di gol rimane.