CACERES, Futuro incerto ma il Pelado è tornato
Martin Caceres, da una stagione che sembrava in salita e un futuro incerto, ad una partita da vero gladiatore - impreziosita dal gol dell'ex - che può dargli la svolta attesa. Dallo scorso anno quando è arrivato alla Fiorentina l'uruguaiano è stato considerato uno dei titolarissimi della difesa viola e con Beppe Iachini in effetti non aveva saltato un solo minuto delle sette partite di questo inizio campionato, così come lo scorso anno solo infortuni e squalifiche lo avevano fatto "disertare" le partite. Il tecnico marchigiano lo aveva reso insomma una pedina inamovibile nella parte sinistra della linea a tre difensiva. Con Prandelli invece l'uruguaiano ha pagato subito lo scotto di aver risposto alla convocazione della Nazionale, tanto che al rientro con il Benevento si è subito accomodato in panchina, prima partita appunto del tecnico di Orzinuovi. Su di lui Prandelli però ha riposto tante speranze per puntare su una difesa a 4 da lui ipotizzata, utilizzandolo però a destra al posto di Lirola e Venuti, dove il giocatore non è sembrato a suo agio. Bocciato in quella posizione nelle gare con il Milan e il Genoa, Prandelli ha rinunciato a lui con l'Atalanta per riproporlo difensore centrale (a tre) con il Sassuolo mentre con il Verona gli ha preferito Igor. Con la Juventus lo ha riproposto di nuovo a destra ma in una difesa a cinque, a protezione di una retroguardia timorosa che aveva bisogno di ritrovare serenità. Nel gruppo viola il tecnico lo considera un leader, per esperienza, fisicità e tecnica e non a caso era tra i giocatori che, prima della gara con il Sassuolo, si sono confrontati con i tifosi pur limitandosi ad ascoltare. La risposta che Prandelli si attendeva sul campo era proprio quella di Torino, di un giocatore che lotta ed è concentrato sull'obiettivo, almeno fino a giugno quando scade il contratto, e con quella grinta che lo ha sempre contraddistinto in carriera. E il futuro a questo punto è tutto da riscrivere, sia per l'età, sia per le scelte dell'eventuale nuovo allenatore, ma anche per la volontà e le motivazioni dell'uruguaiano stesso, che negli ultimi anni - lasciata la Juve -ha cambiato spesso casacca.