CALENDARIO E STADIO, I MESSAGGI VIOLA
L'ultima parola deve ancora arrivare, ma intanto i consiglieri (consiglio straordinario in conference call) stanno lavorando su ipotesi di modifica del calendario di serie A con i recuperi delle gare rinviate per il Coronavirus, da proporre e ratificare a tutti i club e sembra dunque caduto nel vuoto l'augurio e l'invito di Joe Barone a fare prima l'assemblea fissata invece per mercoledì e non rispettando le 72 ore necessarie, visto che di emergenza si tratta: "Siamo pronti a spostarci già domattina a Roma, Milano o dove serve" ha detto poche ore fa.
E' incredibile infatti che a pochi giorni dalla partita la Fiorentina (così come le altre che devono recuperare, ben inteso) non sappia ufficialmente chi sia l'avversaria da affrontare e sulla quale si deve concentrare e deve lavorare lo staff tecnico (che anche sulla rivale di turno si basa): Udinese in trasferta (come è emerso poi dal Consiglio, con slittamento di tutto il calendario) o Brescia in casa (con biglietteria aperta per pochi giorni dunque)? Certo è, come ha sottolineato il direttore generale a più riprese ieri e oggi, quanto accaduto lo scorso sabato dà l'idea che le cose non siano uguali per tutti e che ci sia una Lega poco unita.
Barone ha poi posto, attraverso le ultime interviste, l'accento sulla necessità di una legge per gli stadi, per rendere più snello il percorso per costruirne uno nuovo, unica strada per aumentare i ricavi. Anche un imprenditore che vuole investire, come Commisso (anche se in Italia non è l'unico), viene scoraggiato da tempi e costi, con il rischio che, soprattutto a 70 anni come l'età che ha il presidente viola e che per questo invocava il fast fast fast, si stufi e abbandoni il progetto di un nuovo impianto e di una grande Fiorentina, così come è accaduto in passato ad altre proprietà.