CALLEJON, DA VELOCISTA E ASSIST-MAN A TITOLARE FUNZIONALE
Nella vita di uno sportivo, in particolare modo di un calciatore, certe partite non sono mai banali. Rievocano ricordi, sofferenze e nostalgia. È il caso di Josè Maria Callejon, che la prossima domenica si ritroverà ad affrontare la squadra della città che è stata (e forse lo resterà per sempre) casa sua per sette intensissimi anni. Gli incroci tra il Napoli e lo spagnolo non hanno mai portato bene alla Fiorentina (ovviamente si fa per dire), dal momento che, durante la scorsa stagione, contro i partenopei i viola hanno subito ben otto gol nelle due gare di andata e ritorno. Durante quei momenti poco felici per i gigliati, Callejon ha raccolto 74 minuti nella prima partita e appena 13 nella seconda, in sostanza meno del tempo di un match regolamentare. La sua scorsa annata gigliata, tra l’altro, ha entusiasmato pochissimi, tanto che già a gennaio si era parlato di una possibile cessione in Spagna.
Poi è cambiato tutto, lo spagnolo è diventato un punto di riferimento per il gruppo, oltre a un professionista fidato su cui Italiano può contare per le gare della domenica. È vero, non è lo stesso Callejon che taglia il campo del vecchio San Paolo come solo lui sa fare, ma dalla prima gara da lui disputata quest’anno si è dimostrato un interprete a tratti comodo per garantire quel pizzico d’esperienza in più nei momenti decisivi (quando occorre conquistarsi un fallo, o semplicemente liberare un uomo dalla marcatura). Ciò ha portato il giocatore, ormai 35enne a un vero e proprio cambiamento di mestiere. Da velocista e assist-man, a funzionale titolare. Anche la forma fisica è del tutto diversa, di gran lunga migliore rispetto all’anno passato. Complice anche il coronavirus, l’ex Napoli, durante la prima stagione a Firenze, ha saltato ben 15 partite e quando è sceso in campo non ha mai raggiunto i 90 minuti di gioco. Situazione di gran lunga diversa, per il momento, con già 430 minuti all’attivo e due gare giocate al completo in sei apparizioni totali. Un cambiamento che ha aumentato anche le quotazione di un possibile rinnovo di un anno. Una metamorfosi che potrebbe contare parecchio nell’ottica di un incontro importante come quello del Franchi contro il proprio passato (magari anche con un gol, che in Serie A col giglio al petto non è ancora arrivato).