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CALO ATLETICO E POCA QUALITÀ: IN NUMERI, I DUE VOLTI DEL KO DI SALERNO

di Alessandro Di Nardo

All’indomani del brusco stop di Salerno, tanti sono gli interrogativi sollevati da media e tifosi viola sulla prestazione decisamente opaca della Fiorentina. Tra la poca brillantezza degli uomini di punta in attacco ed errori macroscopici in difesa, alcuni dati forniti dal report della Lega Serie A raccontano in numeri sensazioni che in molti hanno provato durante la gara: la squadra di Vincenzo Italiano è sembrata infatti poco brillante fisicamente e fumosa, senza idee in attacco.

A dimostrarlo come detto le statistiche: nel match contro la Salernitana, i viola hanno corso in totale 103,356 km, quasi 9 in meno degli avversari. La formazione di Davide Nicola ha infatti percorso 112,499 km, una delle performance atletiche migliori di questa giornata. La freschezza atletica dei campani ha sorpreso Italiano ed i suoi, che dall’altra parte sono sembrati arrivare al match di ieri col fiato corto, per via sia degli infortuni che dell’impegno in Coppa Italia contro la Juventus. Il divario in termini di “gamba” si è visto soprattutto a centrocampo, il reparto più colpito da defezioni in casa Fiorentina: sull’interdizione soprattutto, la mediana avversaria ha fatto decisamente meglio di quella viola, con Coulibaly che da solo ha recuperato più palloni (6) di quanto fatto in totale da Maleh, Amrabat e Duncan.

L’altro problema che si è evidenziato è una caratteristica che è venuta a galla ciclicamente in questa stagione: alla Fiorentina ieri è mancato qualcuno che “accendesse la luce” da metà campo in avanti, un giocatore (o più di uno) in grado di dare qualità alle avanzate della squadra di Italiano. Chiamata ad inseguire sin dai primi minuti, i viola hanno collezionato un elevato possesso palla (72% a fine gara) ma senza creare grosse occasioni. I dati parlano di 16 azioni d’attacco della Salernitana e 25 della Fiorentina, da cui però sono scaturite 6 palle-gol per la squadra di Nicola e solo 5 per quella di Italiano. In una gara partita subito in salita, i giocatori più tecnici ed in grado di saltare l’uomo erano chiamati a tentare di scardinare le linee difensive avversarie; invece sia Jonathan Ikoné che Nicolas Gonzalez sono stati poco più che comparse. Il risultato si rispecchia negli uno-contro-uno vinti, 14 dribbling per la Salernitana e 7 per la Fiorentina.

Di fronte a questi numeri ed in generale ad una prova decisamente insufficiente, si fa sempre più concreta l’idea che la Fiorentina sia arrivata sì incerottata all’appuntamento dell’Arechi, ma che abbia messo in campo meno voglia di vincere rispetto ad una Salernitana con l’acqua alla gola per la classifica e decisamente più affamata. Ad Italiano il compito in pochi giorni di tentare di recuperare completamente giocatori fondamentali per la squadra (Odriozola ha dato per qualche minuto un booster notevole alla squadra nella ripresa, Bonaventura potrebbe riassaggiare il campo mercoledì contro l’Udinese), di inventarsi qualche idea nuova in avanti, visto che la Fiorentina è da più di due mesi (dalla trasferta contro lo Spezia del 14 febbraio) che non segna più di un gol a partita in campionato, ma soprattutto di far tornare la fame ai suoi in vista della volata europea.