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CAMALEONTICA

di Andrea Giannattasio

Serviva vincere, con la grinta e la cattiveria che solo una provinciale può avere nei momenti di difficoltà. E la Fiorentina ce l'ha fatta. Affidandosi alle novità (gol di Kurtic all'esordio in maglia viola in campionato, dopo l'ottima prova in Coppa) e alle sue intaccabili certezze: tra tutte queste il 3-5-2, il modulo che da ormai due anni sta facendo divertire da matti Firenze quando le undici maglie viola scendono in campo. 

E' stata una Fiorentina arcigna, che per la terza gara consecutiva in Serie A ha stravolto il suo credo tattico per arrivare al gol e ai primi tre punti: contro l'Atalanta, infatti, Montella è tornato sul già citato schema con la difesa a tre e le due punte che tanto bene ha fatto nelle ultime stagioni, rinnegando il 4-3-1-2 visto all'esordio a Roma (dove Borja Valero nel primo tempo fu annullato ed il centrocampo soffrì in modo pauroso) ed il 4-3-3 scelto per la sfida contro il Genoa, un modulo che sicuramente rivedremo ma che - stante il precario stato di forma di Gomez - costringe il tedesco ad una vita solitaria là davanti.

Detto fatto: Montella ha stravolto le carte, è tornato sul suo credo tattico usato fin dal suo primissimo approdo a Firenze ed ha messo in campo una Fiorentina per l'ennesima volta camaleontica, permettendosi addirittura il lusso di lasciare in panchina Borja Valero e Pizarro (che contro il Sassuolo torneranno dal primo minuto) per affidarsi ai piedi ancora troppo imballati di Badelj, la cui prova in cabina di regia è tutta da rivedere. Certezze, si riparte da qui. E dai primi tre punti in campionato.