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CAMBIO DI MENTALITÀ

di Tommaso Loreto

La Fiorentina trascina e coinvolge la propria gente. Lo fa grazie a un gruppo che un mese fa, a Udine, ha vissuto una tragedia indicibile. Quel gruppo, da quel giorno, è diventato qualcosa di molto più grande di una semplice squadra e dopo aver trovato la prima vittoria con il Chievo, a fine febbraio, infila altre quattro gare da tre punti. Adesso la striscia consecutiva tocca quota cinque vittorie, quindici punti che hanno rilanciato i viola in classifica, in piena corsa per l'Europa insieme a Sampdoria ed Atalanta. 

In attesa di capire cosa combinerà il Milan del derby, la Fiorentina mette finalmente le mani sul settimo posto e il terreno guadagnato sulle due concorrenti è la conferma della risposta encomiabile di tutti i giocatori di Pioli. Chi più, chi meno, ognuno ha messo del suo. Se da Chiesa e Simeone era lecito attendersi giocate e gol pesanti, da tutti gli altri arrivano prestazioni incoraggianti, anche se il regista Badelj si è infortunato. 

Si sente e si avverte il lavoro di Pioli, che ha saputo gestire il periodo peggiore, quello più difficile, arrivando anche a cambiare volto alla squadra dopo lo stop del suo perno di centrocampo. La prova di Dabo, nel solco della crescita di Saponara, conferma come anche tatticamente l'allenatore abbia saputo andare oltre le difficoltà. Rilanciando la sua squadra e le ambizioni di un ambiente che da ieri crede un po' di più nell'Europa. Anche se il capitano non c'è più, anche se Badelj resterà fermo ancora e anche se sabato a Roma Chiesa non ci sarà perchè squalificato.

Nella Fiorentina è scattato qualcosa, nella testa della squadra si è acceso un interruttore che nessuno vuole più spengere, e nelle cinque vittorie fin qui collezionate è impossibile non ravvedere un cambio netto nella mentalità e nella testa di ogni singolo giocatore. 


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