CAMBIO DI STAGIONE
I tifosi viola sembrano, di nuovo, aver già deciso. Nel giro di un mese la piazza fiorentina si è letteralmente trovata su un'altalena. Passando dalle depressioni estive alle speranze settembrine, fino alle delusioni d'ottobre che tanto somigliano a quelle della primavera scorsa. Come dire che, in pratica, a Firenze il cambio di stagione è come se non fosse mai avvenuto. E così, le piccole dosi di fiducia iniettate con le vittorie contro Bologna e Parma, e con il pareggio di Napoli, si sono sciolte sotto la pioggia di delusioni arrivate rispettivamente da Udinese, Lazio e Cesena.
Perchè i cori dei tifosi viola di ieri, indirizzati a Mihajlovic, sono solo il sintomo di un rapporto che non è mai decollato. E, appunto, di una decisione che il popolo viola ha già preso. Le simpatie per Delio Rossi, che oggi tornano prepotenti nonostante anche a Genova adesso si pensi a lui, non sono mai del tutto scemate, e anzi, oggi risuonano nelle voci della maggioranza della torcida viola. Quel bonus di fiducia concesso per un avvio poi non così male, oggi, è già terminato. E sarà curioso capire, sabato contro il Catania, quanto ancora questa squadra saprà garantire quel bonus al proprio allenatore.
Nel mezzo, poi, c'è la società. Che, di certo, non potrà essere soddisfatta di quanto visto a Cesena, ma che al tempo stesso ha il dovere di mantenere la lucidità e la stabilità. Se già contro la Lazio qualcuno aveva voluto chiedere di più a Sinisa, adesso, teoricamente, ci sono ulteriori motivi per pretendere prestazioni più convincenti. Altrimenti, davvero, l'ipotesi di un cambio di guida potrebbe diventare l'unica salvezza per una Fiorentina che, in questo modo, rischia di sprofondare nella mediocrità dello scorso campionato. Quando, per inciso, i sentimenti della piazza verso il proprio allenatore erano gli stessi.