CAMBIO PELLE IN UN MESE: 4 MOSSE CON CUI ITALIANO HA RIBALTATO LA STAGIONE
Fonte: ha collaborato: Luca Masini, match analyst
La Fiorentina ingrana la quinta: nel primaverile pomeriggio di Cremona, i viola colgono la quinta vittoria consecutiva e inanellano il settimo risultato utile consecutivo (6 vittorie ed un pari contro l’Empoli) tra campionato e Conference. È passato solo un mese ma la beffarda sconfitta dello Juventus Stadium sembra ben più lontana, merito soprattutto di alcuni aggiustamenti più o meno evidenti adottati da Vincenzo Italiano, capace di venire incontro alle esigenze di squadra ed alle caratteristiche della rosa, mediando su alcuni suoi concetti di gioco. Insomma tra la Fiorentina vista fino a metà febbraio e quella ammirata nell’ultimo mese ci sono almeno quattro punti di discontinuità, quattro variazioni sul tema che andiamo ad analizzare grazie al prezioso aiuto del match analyst Luca Masini.
LA POSIZIONE DI DODÒ- Dopo una fase di rodaggio nei suoi primi mesi in maglia viola, il terzino brasiliano sembra aver acquisito la miglior forma ed Italiano lo ha potuto quindi sfruttare maggiormente in proiezione offensiva sia da cursore di fascia che da simil-interno di centrocampo in fase di costruzione bassa. La posizione di Dodò è stata fondamentale soprattutto nelle vittorie contro Verona e Milan: quando la Fiorentina si è trovata a fronteggiare due difese a tre, Italiano ha sfruttato l’ottima forma dell’ex Shakthar per avanzarne il raggio d’azione ed impegnare l’esterno a tutta fascia avversario, in modo da lasciare Ikoné in uno contro uno con il centrale di sinistra: da questa situazione nascono di fatto le azioni che portano a sbloccare i match contro l’Hellas ed i rossoneri.
MEDIANA A DUE – Dodò è stato sgravato da alcuni compiti difensivi anche grazie alla solidità data alla squadra dalla nuova cerniera mediana. Rolando Mandragora e Sofyan Amrabat si sono dimostrati complementari, ma è soprattutto l’ottimo stato di forma dell’ex Toro ad aver fatto la differenza nell’ultimo mese. Sia da mezz’ala di sinistra che da mediano a fiano di Amrabat, le letture di Mandragora in fase di prima costruzione ma anche di inserimento in area stanno dando alla manovra viola nuovi sbocchi.
LA PROMOZIONE DI CABRAL- La rinascita viola passa soprattutto da un attacco che sembra sbloccato e che ha nella figura di Arthur Cabral il nuovo perno. Dopo sei mesi di alternanza con Luka Jovic, Italiano sembra aver risolto il ballottaggio in favore del brasiliano: il ruolo di prima punta al centro di un attacco a tre richiede diverse capacità, tra cui quella di impegnare fisicamente almeno due difensori, portandoli fuori dalla linea arretrata e permettendo ai centrocampisti (vedi Mandragora) di riempire l’area; tutte caratteristiche che l’attaccante serbo non sembra possedere. Dalla partita in casa contro il Braga Italiano ha capito che il centravanti ideale per la sua Fiorentina è il numero nove carioca.
GIOCO PIÙ DIRETTO DALLA DIFESA- La vera svolta filosofica nei diktat di Vincenzo Italiano la si vede però in un’altra zona del campo. È nella fase di prima costruzione che questa Fiorentina rimarca maggiori differenze rispetto a quella vista nel primo anno e mezzo del tecnico ex Spezia. I viola adesso producono un gioco più diretto: verticalità già dai primi giri del pallone ed in questo aiuta molto la crescita di Lucas Martinez Quarta, divenuto imprescindibile anche per la sua capacità di impostazione col destro; col Chino e con Igor (più che con Milenkovic), Italiano sceglie spesso di iniziare il palleggio attirando la pressione degli avversari a ridosso della propria area per poi saltare la prima fase di fraseggio andando in avanti con sventagliate verso Dodò e Biraghi che, a seconda di dove è la palla, si posizionano a turno a ridosso della linea laterale del campo. Da lì, con la prima linea di pressione aggirata, può partire l’azione della Fiorentina.