.

CASTRO, TRE ANNI DOPO: DAL VIAGGIO DELLA SPERANZA IN 500 ALL'ERA VIOLA

di Andrea Giannattasio

Dire che l’avventura di Gaetano Castrovilli con la Fiorentina è iniziata tre anni fa esatti non sarebbe del tutto corretto. Già l’anno prima infatti, in occasione del Torneo di Viareggio, il talento pugliese aveva avuto l’opportunità di vestire la maglia viola per una manciata di partite (appena quattro, con rete all’esordio assoluto contro gli argentini del Belgrano), in virtù di un prestito intavolato tra il presidente del Bari Paparesta e il responsabile del settore giovanile viola Vergine. Semmai la versione più corretta è che mai prima di tre anni fa l'attuale numero 8 viola aveva messo piede a Firenze. E quel 23 gennaio 2017, che Firenzeviola.it ha scelto di celebrare e ripercorrere con i dettagli più interessanti di quella giornata, ha rappresentato per il talento classe ’97 e la sua famiglia una svolta decisiva in carriera.

VIAGGIO DELLA SPERANZA - Tre anni fa, nello stesso giorno di oggi, la Fiorentina aveva scelto di porre solide basi per il futuro: all’interno del centro sportivo, l’allora dg Corvino insieme a Vergine e gli agenti Minieri e Vigorelli lavorarono tutto il giorno per concludere due affari diversi ma al contempo legati, ovvero quelli relativi ai migliori talenti del settore giovanile del Bari: Giuseppe Scalera, terzino sinistro allora ritenuto il prodotto più forte, e Gaetano Castrovilli, cercato in quei mesi anche dalla Juventus e paragonato già a Verratti. Il primo ad arrivare a Firenze fu il difensore, accompagnato dai genitori: alle 12:30, con la faccia sbiancata dopo sette ore di viaggio in auto e gli occhiali da sole, Scalera si presentò ai campini per mettere la firma sul contratto. Sei ore dopo invece fu il turno di Castrovilli: lungo cappotto, sciarpone attorno al collo e quel ciuffo ribelle all’insù che non lo ha mai abbandonato (nella foto dell'articolo, il primo scatto del mediano a Firenze realizzato da FV): “Mamma mia, il viaggio della speranza è stato” esclamò appena l’agente Minieri lo accolse nei pressi dello stadio.

A BORDO DI UNA 500 - Ed in effetti, raccontarono allora il padre (falegname e disc-jockey nel tempo libero) e lo zio Minbo (il primo a credere nelle potenzialità calcistiche del nipote) che lo avevano accompagnato a bordo di una 500 color marrone a Firenze, mai prima di allora Gaetano si era allontanato così tanto da casa, neppure per fare un viaggio all’estero. Eppure quegli oltre 600 chilometri percorsi tutti d’un fiato sono stati ad oggi forse il miglior tragitto che il centrocampista potesse scegliere di fare. Visto che poi, di lì a poco, arrivò l’annuncio ufficiale del suo acquisto: prestito con obbligo di riscatto dal Bari, una formula che sanciva definitivamente la conclusione del rapporto calcistico tra Gaetano e la squadra della sua famiglia, in particolar modo del nonno, che sul letto di morte gli aveva chiesto di diventare calciatore e di farlo con la maglia del Bari. Una promessa che “Castro” era stato in grado di esaudire pochi mesi prima, facendo il suo esordio con i galletti il 22 maggio 2015 a La Spezia.

SALUTI E RIMPIANTI - Attorno all’ora di cena di quel 23 gennaio, Castrovilli scelse infine di salutare la sua squadra, la sua città e i suoi tifosi attraverso un lungo post su Facebook: “Ciao Bari, da dove cominciamo? Ogni parola sembra riduttiva, dopo questi 10 anni. Bari è casa: mi ha cresciuto come un figlio sin da quando quel bambino magrolino col caschetto da Minervino è arrivato in città con lo zaino in spalla e il cuore carico di sogni e speranze” le sue parole. “Ho lavorato senza mai mollare per realizzare quello che inizialmente era il sogno di mio nonno. Ho imparato ad amare senza confini questi colori, indossando con fierezza questa maglia che è ormai la mia seconda pelle e aspettando il mio momento. Ad oggi il mio unico rimpianto resterà non aver fatto ripartire la corsa di quel treno verso la serie A, proprio gattonando lì, sotto quella curva Nord da brivido. Ringrazio di cuore tutti, dal primo all'ultimo tassello di questo pazzo puzzle che è La Bari, che in questi anni non si è fatta mancare proprio niente ed auguro a tutti di raggiungere quanto prima gli obiettivi prefissati per regalare a voi tifosi il sogno che abbiamo sempre inseguito assieme!”. L’era in viola di Castrovilli era appena iniziata.