CERCI, Fu vera gloria?
"Cerci sei il nostro Messi": ecco come si potrebbe riassumere l'opaca stagione della Fiorentina; in quel coro intonato dai tifosi in occasione della bella ma inutile vittoria contro l'Udinese, un coro a metà strada tra l'ironia ed una effimera gioia. Sta però di fatto che, mentre per la maggior parte della squadra proprio la gara con i Friulani ha segnato la fine di un'altra -la ennesima- altrettanto effimera fase di buone prestazioni, l'esterno romano ha continuato, fino all'ultimo minuto del campionato, nella sua crescita. Per questo, in un momento in cui Firenze è alla ricerca di un qualche minimo straccio di certezza per quanto riguarda il futuro della propria squadra, viene inevitabilmente da chiedersi: Alessio Cerci può essere un giocatore su cui puntare per la prossima stagione -e non solo- come nel caso, ad esempio, di Vahlon Behrami? I numeri sono indubbiamente dalla sua parte, visto che evidenziano una media-gol che per gli standard della Fiorentina attuale è quasi stratosferica. Anche sul piano dell'impegno, il giocatore ci è parso nell'ultima parte della stagione, decisamente migliorato. Già in occasione della partita con la Juventus si era visto un Cerci un po' arruffone ma sicuramente propositivo. Un po' il Cerci di inizio stagione, non certo quello che sembrava già stanco dopo essere entrato in campo da pochi minuti. Poi, d'un tratto, la continuità nel gioco, e, soprattutto, nell'appuntamento con la rete. Cosa è successo? Lo stesso Cerci ha parlato di un superamento delle difficoltà che hanno caratterizzato il suo inserimento nella realtà fiorentina. E ci sta. Quanti giocatori sono maturati anche come uomini all'ombra della torre di Maratona (salvo poi subire delle ormai non più clamorose involuzioni)? Ma i dubbi restano. Mettersi in luce nella Fiorentina edizione 2010/2011 non ci pare fosse un compito molto arduo. Certo, per fare i gol bisogna fare i conti con gli avversari. Ma quali avversari? L'Udinese scesa in campo al "Franchi" col morale sotto i piedi dopo la batosta col Parma? Il Cagliari senza più niente da chiedere al campionato o il Brescia già retrocesso? E, soprattutto, in che condizioni fisiche erano queste squadre? Perché è vero che lo stesso Cerci è forse entrato in condizione solo a fine stagione. Ma i difensori avversari, se anch'essi in condizione, gli avrebbero permesso certe giocate? Non vogliamo certo togliere ai tifosi la possibilità di alleviare le loro sofferenze con una delle poche note liete del finale di stagione. E siamo pronti a riconoscere a Pantaleo Corvino il merito di averci visto giusto ancora una volta. Pronti, ma non ancora sicuri di farlo. Prima i gol e le galoppate a Cerci vogliamo vederle fare contro la Roma, il Napoli e il Milan magari quando la prossima stagione entrerà nel vivo.