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CESARE, L'ABBONATO DI TRIBUNA ARTEFICE DEL DESTINO VIOLA

di Giacomo A. Galassi

La stagione della Fiorentina sta cominciando ad assomigliare incredibilmente sempre più alla trama di un film, anche se non si tratterebbe - nel caso qualcuno volesse scriverne la sceneggiatura - certamente di una commedia.

Ad aggiungere più pepe al tutto ci ha pensato ancora una volta il destino, mettendo sul cammino tra la Fiorentina e la salvezza quel Cesare Prandelli che è figlio di una città - Firenze - che lo ha accolto dal 2005 al 2010 e con la quale il tecnico di Orzinuovi ha stabilito un contatto speciale, quasi indissolubile sia per quello che è stato raccolto sul campo (le qualificazioni in Champions e la semifinale di Europa League, tanto per citare alcuni risultati) sia per quello che accadde anche fuori dal campo (a partire da Calciopoli passando per il dramma della scomparsa della moglie del tecnico).

Tanto che all'inizio di questa stagione Prandelli, lasciatosi a gennaio con l'Al Nasr, aveva deciso di fare l'abbonamento al Franchi per seguire la Fiorentina da vicino. Poi l'occasione Genoa e un presente che anche per lui è tutt'altro che sorridente. A pensarci bene però lascia a bocca aperta il fatto che l'artefice del destino della Fiorentina sia un abbonato di tribuna. Ma come detto, sembra sia stato tutto scritto ad arte.

Domenica sera dunque non ci sarà solo la partita, ma anche il primo ritorno al Franchi da ex su una panchina che non sia quella viola da parte di mister Prandelli. E sebbene la posta in palio sia alta, non dubitiamo che lo stadio vorrà comunque tributare applausi al figliol prodigo. Anche se verrà a Firenze per scrivere un finale che si annuncia in ogni caso drammatico di questo film chiamato Serie A 2018/19.