.

CESARE PRANDELLI, Mister Firenze

di Matteo Magrini

"Volevo sottolineare lo straordinario apporto che state dando a questa squadra, siete dei grandi tifosi e quindi non ho altro da dirvi se non un sentitissimo grazie". Parole che commuovono Firenze, parole che forse qualcuno, in qualche altra città italiana, non avrebbe mai voluto sentire, parole che incantano una città intera e che spazzano via quei dubbi che ultimamente serpeggiavano tra i tifosi viola. Qualcuno credeva che Prandelli si fosse stancato di Firenze, del suo essere esigente, del suo pretendere sempre qualcosa in più, del suo non accontentarsi mai. E questo nonostante solo qualche giorno fa, in conferenza stampa, lo stessi tecnico di Orzinuovi avesse sottolineato che tutto questo, per lui, ma per l'intera Fiorentina, rappresenta una forza, non certo un limite.

 

Ha voluto spazzare via ogni minima incertezza, comunque. E lo ha fatto in perfetto spirito fiorentino: scherzando, prendendo in giro tutti. Il "Mago di Orz" si è infatti mascherato da semplice tifoso e, durante la trasmissione "Curva Fiesole", andata in onda ieri sera su Lady Radio, è intervenuto in diretta. Uno scherzo durato poco, il tempo di riconoscerne la voce, e poi tutto è tornato serio, con il ringraziamento del mister ai suoi tifosi. Sembra un aspetto secondario, ma il fatto che abbia deciso di farlo in questo modo, giocando, soprendendo tutti, significa che ormai Prandelli è veramente dentro, sotto tutti gli aspetti, alla realtà fiorentina. Conosce la città e conosce, soprattutto, i fiorentini. La Toscana, e Firenze, sono la patria della goliardia, del gioco, della battuta, e lui, uomo posato, mai sopra le righe, decide comunque di giocare con la città che lo ama alla follia. Eccolo un altro aspetto che rende il tecnico gigliato speciale. E' rimasto sempre se stesso, nonostante i suoi modi di fare siano molto diversi da quelli del fiorentino, non ha mai cercato di piacere, di essere simpatico per forza. Se deve scherzare, giocare, che sia quando lui vuole.

 

Stupisce veramente come Prandelli abbia imparato a conoscere Firenze. Come due persone che si conoscono, si "annusano", si piacciono e piano piano cominciano ad amarsi. Ad un certo punto si impara a cogliere ogni segnale dall'altro. Si capisce quando c'è bisogno di una battuta per sollevare il morale, quando serve invece un deciso e magari sofferto chiarimento, e si capisce quando l'altro ha bisogno di rassicurazioni, di dimostrazioni particolari. Prandelli e Firenze sono questo. Una persona ed una città che si sono conosciuti, si sono studiati e adesso si amano alla follia. E si capiscono. La città ha saputo essere vicina ma allo stesso tempo discreta con il suo allenatore nei suoi momenti di difficoltà , senza fare mai un passo od una mossa di troppo lui, adesso, ha colto in Firenze e nei fiorentini quel minimo di insicurezza, di paura. Aveva paura, la città, che la sua guida si fosse stancata di lei. Ed ecco, puntuale quanto inaspettata, la dichiarazione d'amore di Prandelli: "Grazie di cuore, siete straordinari". Adesso ci sarà qualche solito maligno che affermerà che queste sono le parole di un allenatore che sta preparando l'addio, ma Firenze si deve tappare le orecchie, perchè ormai tutti conosciamo il mister, e, se mai dovesse arrivare un momento in cui salutarsi, siamo certi, anche perchè lo ha detto più volte lui stesso, che il tecnico di Orzinuovi non userà giri di parole o giochetti strani, ma lo dirà chiaramente.

 

Prandelli e Firenze. Una storia d'amore straordinaria, un rapporto di simbiosi che nessuno, forse, si sarebbe immaginato il giorno del suo approdo sulle rive dell'Arno. Si conoscono, ormai, la città ed il suo tecnico, ma sinceramente, ci ripetiamo, "sconvolge" come il mister sia entrato dentro a questa bellissima, straordinaria, ma allo stesso tempo complicata, contraddittoria città. Ormai, Firenze e Cesare Prandelli sembrano essere una cosa sola, ormai, il tecnico di Orzinuovi, fa parte della "nostra realtà", è diventato uno di noi, pur restando sempre fedele al suo "modus vivendi", ormai, ed è bene che tutti lo sappiano, e se ne facciano una ragione, Cesare Prandelli è "Mister Firenze".