CHAMPIONS, Tutto sui possibili avversari
ARSENAL (5 STELLE)
LA SQUADRA E LO STADIO - Tredici titoli in Inghilterra, 10 FA Cup, 2 Coppe di Lega, 13 volte la Charity Shield, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa delle Fiere. Un palmares da grande europea, se aggiungiamo anche le innumerevoli partecipazioni alla Champions, titolo sfiorato nel 2006, quando i Gunners hanno perso 2-1 la finale con il Barcellona. Sono la squadra più "yè-yè" d'Europa, fucina di grandi talenti, con il tecnico Wenger abilissimo nello scovare e nello scoprire prospetti da lanciare, giovanissimi, in prima squadra. L'Arsenal gioca le gare casalinghe all'Emirates Stadium, che dopo 93 anni ha sostituito Highbury: costato 390 milioni di sterline, è considerato uno degli impianti più all'avanguardia del globo.
IL MERCATO - Note dolenti, in casa Gunners. Via il cannoniere Adebayor, direzione Manchester City, insieme al centrale difensivo Kolo Tourè, pare prossimo all'addio anche il terzino ivoriano Ebouè e sul centrocampista spagnolo Fabregas fioccano gli interessi delle big d'Europa, Barcellona su tutte. In entrata, sinora, l'unico colpo è stato quello di Vermaelen, difensore belga classe '85 proveniente dall'Ajax.
LA ROSA - Tra i pali c'è lo spagnolo Almunia, in difesa, linea a quattro con Sagna e Clichy terzini, Gallas ed uno tra Djourou, l'ex M.Utd Silvestre e Vermaelen al centro. In mediana, Diaby e Fabregas sono i perni del gioco, il brasiliano Denilson il frangiflutti di riserva. Attenzione anche i baby talenti Wilshere e Ramsey, due prospettini docg dell'Academy dei Gunners. Poi, la fantasia al potere con la velocità dell'inglesino Walcott sulla destra, con la genialità dello zarino Arshavin sulla sinistra, con il talento puro del francese Nasri sulla trequarti e con l'olandese Van Persie, campione dalle indubbie qualità mai espresse però con continuità, a giocare da punta centrale. Alternative di lusso, il baby messicano Vela, il danese Bendtner ed Eduardo, tornato sui campi da gioco dopo un infortunio che pareva averne interrotto la carriera.
OLYMPIQUE LYONNAIS (4 STELLE)
LA SQUADRA E LO STADIO - Vecchia conoscenza europea della Fiorentina. Due sfide nella Champions dello scorso anno, un pari in Francia ed una vittoria di Benzema e compagni in Italia. Il terzo posto, la passata stagione, dopo un'egemonia lunga sette anni, potrebbe essere il primo preoccupante campanello d'allarme in casa OL. In Champions da undici stagioni consecutive, il Lione nasce nel '50 ma è solo nell'ultimo decennio che si impone a grandi livelli, dopo un lungo anonimato. Il club tricolore -bianco, blu e rosso- gioca nello stadio Gerland, capace di 41.000 spettatori e ristrutturato circa dieci anni fa in occasione dei Mondiali francesi.
IL MERCATO - Il tecnico è sempre Claude Puel, a Lione da una stagione dopo esser succeduto a Perrin. Il mercato, ha riservato cessioni pesanti, una su tutte: Benzema, direzione Real Madrid. Il fenomeno francese (con Keita, passato al Galatasaray) è stato rimpiazzato da Gomis e Lisandro Lopez, direttamente da St.Etienne e Porto. Due innesti di qualità, così come quello di Bastos a centrocampo che va a rimpiazzare Juninho e quello di Cissokho dal Porto, scartato dal Milan per problemi fisici ed approdato tra fuochi d'artificio in Francia.
LA ROSA - Tra i pali c'è sempre Lloris, numero uno francese, in difesa Reveillere e Cissokho, coppia centrale con Cris ed uno tra Bodmer e Boumsong. In mediana, Toulalan e Makoun fanno compagnia a Bastos, con Kallstrom alternativa di lusso. In attacco, con Lopez e Ederson, spazio a Gomis, con Govou alternativa di lusso.
STOCCARDA (3 STELLE)
LA SQUADRA E LO STADIO - Terzo nell'ultima Bundesliga, il club tedesco nasce nel 1893 ed in bacheca ha 5 titoli nazionali, l'ultimo vinto nel 2006/07, oltre a 3 coppe nazionali. Gioca le gare interne alla Mercedes-Benz Arena, 4 stelle Uefa, 55 mila posti a sedere e già stadio ospitante di due finali di Coppa Uefa.
IL MERCATO - Due colpi da 90. Il trequartista bielorusso Hleb, in prestito dal Barcellona e sino a pochi giorni fa in odore di Inter e la punta russa Pogrebniak, 15 milioni allo Zenith. Dal Karlsuher è arrivato anche il promettente difensore, classe '88, Celozzi, di chiare origini italiane. Tre innesti pesanti ed una partenza eccellente: quella di Mario Gomez, centravanti della nazionale tedesca, passato al Bayern Monaco.
LA ROSA - In porta c'è l'immortale Jens Lehmann, a Stoccarda da una stagione dopo tanti anni all'Arsenal. In difesa c'è il talentuoso Tasci, seguito da molti club europei, con lui Boulahrouz, tempo fa nel mirino gigliato, oltre allo svizzero Magnin ed al messicano Osorio. In mediana, c'è il capitano Hitzlsperger, mancino da urlo e titolare della Germania. Con lui il pallino di Corvino, Khedira, il trequartista turco Basturk, il ceco Simak e Hleb. In attacco, oltre a Pogrebnyak, attenzione al brasiliano Cacau ed al rumeno Marica.
SPORTING LISBONA (2 STELLE)
LA SQUADRA E LO STADIO - La novità della stagione dei biancoverdi è l'elezione di Josè Bettencourt quale presidente del club ed il successivo rinnovo del contratto del tecnico Paulo Bento. 18 volte vincitori della Liga, 19 Coppe portoghesi, 7 supercoppe, 1 Uefa in bacheca, lo Sporting Lisbona è uno dei club che ha più partecipazioni alle ultime edizioni della Champions League. Gioca le gare interne al Josè Alvalade, 105 milioni il costo della costruzione nel 2003, 5 stelle dalla Uefa, 50.000 posti a sedere.
IL MERCATO - Due colpi pesanti, in entrata, per i Lions. Matias Fernandez, talentuosissimo trequartista cileno dal Villarreal e Felipe Caicedo, attaccante ecuadoregno approdato in Portogallo in prestito dal Manchester City. In uscita, ancora niente, anche se il forte centrocampista Miguel Veloso è con le valigie in mano, direzione Inghilterra.
LA ROSA - Il portiere è Rui Patricio, in difesa spicca in talento del vice-capitano Anderson Polga, centrale brasiliano. Con lui anche Marco Caneira, Pedro Silva, Tonel e l'argentino, ex Milan, Grimi. In mediana, detto di Veloso, c'è il capitano Joao Moutinho, sui taccuini di mezza Europa, olter al forte russo Izmailov, al montenegrino Vukvecic ed al giovanissimo talento, classe '88, Pereirinha. In attacco, detto di Caicedo, gol e idee sono affidate a Liedson, 102 reti in 168 apparizzioni con i biancoverdi, da non dimenticare anche Helder Postiga, alternativa di grande esperienza nonostante i soli 27 anni di età, ed il guineano Djalò.
PANATHINAIKOS (2 STELLE)
LA SQUADRA E LO STADIO - Secondi nello scorso campionato, i Greens la passata stagione sono arrivati addirittura agli ottavi di Champions League. 19 campionati, 16 Coppe e 3 Supercoppe nazionali in bacheca, dalla scorsa stagione sono guidati da Henk Ten Cate, già vice di Rijkaard e Grant a Barcellona e Chelsea, allenatore anche dell'Ajax nel 2006/07. Il Panathinaikos gioca le gare interne nell'Olympic Stadium di Atene, 265 milioni il costo complessivo della ristrutturazione per le Olimpiadi del 2004, 72.000 posti a sedere e 5 stelle dalla Uefa.
IL MERCATO - In entrata, Kantè, difensore senegalese dal Nizza, il talentuoso ma sempre incostante centravanti francese Cissè, dal Marsiglia ma dopo una stagione in prestito al Sunderland, l'esterno mancino argentino Leto, dal Liverpool, il talentuoso centrale difensivo svedese Bjarsmyr, seguito anche dalla Fiorentina ed il centrocampista Katsouranis, nazionale greco e di ritorno in patria dopo tre stagioni di grande livello al Benfica.
LA ROSA - Tra i pali c'è il croato, nonché vicecapitano dei Greens, Galinovic. In difesa Ten Cate ha molte carte a disposizione, con lo spagnolo Sarriegi, il senegalese Kante, lo svedese Bjarsmyr ed i greci Spuropoulos e Vyntra. In mediana, la regia è affidata al nazionale brasiliano Gilberto Silva, con lui il connazionale Mattos e i greci Katsouranis e Karagounis. Da non dimenticare anche il baby talento, classe '90, Ninis. Gli addetti ai lavori, lo considerano il fenomeno della Grecia che verrà. Chiosa con l'attacco dove, sfumato Cruz, è arrivato Cissè per fare coppia con Salpingidis o Rukavina, anche se i greci hanno in testa un altro colpo.