CHE STILE!
A tutt'oggi in casa Juventus dev'essere una patata parecchio bollente, quella del top player. E, a giudicare dagli sbuffi che provengono da Torino, l'arrivo di Bendtner non deve aver placato quegli azionisti rimasti spiazzati dal suo acquisto. Non esistono, altrimenti, molte altre spiegazioni alle esternazioni del d.g. Marotta arrivate nella giornata di ieri, guardacaso proprio davanti agli azionisti bianconeri. Con un riferimento a Berbatov che, almeno da queste parti, era già stato sepolto. Perchè piaccia o meno alla dirigenza bianconera, ma in casa viola quanto avvenuto a fine agosto è già storia passata. Nascosta, per fortuna, dal gioco di Montella e dalla sua Fiorentina finita sotto i riflettori per il calcio espresso nelle prime otto gare di campionato. Anche e soprattutto contro l'invicibile Juventus. E chissà che tra i vari motivi di stizza, per Marotta ed Agnelli, non ci sia pure la lezione di calcio impartitagli dai viola nella recente sfida del "Franchi".
Agli attacchi di Marotta, comunque, c'ha pensato degnamente Pradè a rispondere. Con toni di nuovo azzeccati, e uno stile perfettamente in linea con quello della proprietà gigliata. Un botta risposta al netto delle operazioni estive con il dirigente gigliato capace di ricostruire un'intera squadra, il suo ambiente e le sue ambizioni, e quello bianconero che sì difende adeguatamente il titolo della scorsa stagione (ma contro quali reali pretendenti allo scudetto?) ma che, in Europa, soffre dannatamente al cospetto del primo Nordsjaelland qualsiasi, o di un emergente Shakhtar Donetsk. Sarà mica proprio l'assenza di Berbatov nell'attacco juventino a limitare le bocche da fuoco bianconere in Champions? Fosse realmente così, ci sarebbe persino da capirlo l'intervento di Marotta. Voi come giustifichereste la vostra stessa figuraccia con Berbatov finito poi al Fulham, se non spostando l'attenzione su altri aspetti?
Che Agnelli festeggi in discoteca gli scudetti, poi, non ci stupisce più di tanto, visto quanto esibizionismo aveva già ampiamente mostrato con un giro di campo fiorentino, qualche settimana fa, tanto superfluo quanto sfrontato e provocatorio. Stupisce molto di più, semmai, come si possa tirare in ballo una serata notturna quando in realtà bisognerebbe spiegare a migliaia di famiglie come mai il mondo della FIAT sia in crisi. Battute di DDV a parte, del resto, è di questo che si parla. E, come per Marotta, anche in questo nuovo ruond, il rampante Andrea Agnelli ha evidentemente perso quello che, un tempo, si definiva lo "Stile Juventus".