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CHI SALE E CHI SCENDE: IL BILANCIO DEL RITIRO IN AUSTRIA

di Giacomo A. Galassi

La Fiorentina è arrivata ieri pomeriggio a Siviglia e ha così terminato la sua preparazione in Austria, terra che ha accolto i viola negli scorsi 10 giorni con temperature miti che hanno aiutato Vincenzo Italiano ed il suo staff a preparare al meglio il debutto in campionato contro la Cremonese. 
Una torunée che, in attesa dell'ultimo atto contro il Betis, ha fatto salire le quotazioni di qualche giocatore e ne ha fatte scendere delle altre. Andiamo a vedere nel dettaglio.
 

CHI SALE 
Hanno preso la ribalta giocatori che ormai sono una sicurezza, come Bonaventura che è stato il migliore contro il Galatasaray e spesso anche in allenamento, ma anche altri che magari erano un po' più nascosti, come Kouamé che dopo i 15 giorni in ombra di Moena, in Austria ha conquistato qualche minuto in campo e soprattutto le attenzioni di Italiano, sempre più deciso a provare a convincerlo a restare da terza punta dietro Jovic e Cabral. L'ivoriano ha risposto presente e in attesa di sviluppi di mercato, è da considerare un giocatore recuperato. Sorvolando sui giovani Bianco e Favasuli, che hanno comunque scalato qualche gradino, c'è poi Sottil che a meno di 10 giorni si presenta come possibile titolare assieme a Nico Gonzalez nel tridente che sfiderà la Cremonese. Contro il Betis l'ultimo test, ma il classe '99 si è dimostrato fin qui come uno dei giocatori più in forma. Infine Zurkowski e Maleh, entrambi apparsi in buona forma nonostante un impiego non massiccio. Il polacco dovrà capire cosa fare del suo futuro, l'italo-marocchino invece potrebbe essere decisivo fin da subito.
 

CHI SCENDE 
Sia Jovic che Cabral sono apparsi ancora un po' indietro di condizione. Il brasiliano si muove bene in allenamento e lo ha fatto anche contro il Galatasaray, ma ancora non ha mostrato quella vena realizzativa che si richiede ad un attaccante. Problemi opposti per Jovic, che sia in allenamento che in partita ha mostrato giocate notevoli, non accompagnate però da movimenti che gli hanno permesso di liberarsi con continuità. La partita contro il Qatar è stata emblematica dei 10 giorni in Austria: toccando due palloni ha messo in porta Saponara e Ikoné, ma è ancora troppo poco. Proprio il francese è un altro dei giocatori che ha mostrato meno di quel che potrebbe fin qui: complice un problema gastrointestinale che non lo fa ancora rendere al meglio, in allenamento e partita ha mostrato gli stessi limiti dell'anno scorso. La speranza è che con l'inizio delle partite ufficiali, l'inerzia possa cambiare.