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CHI STRAPAZZA, CHI SORRIDE E CHI SUPERA IL MAESTRO. BELLA MANITA!

di Sonia Anichini

Ho la sensazione che il risultato della Fiorentina sulla Roma sia una manata più che una manita! Li abbiamo tramortiti senza dare loro nessuna chance di giocarsi la partita, con una risultato bello tondo ma soprattutto con un gran gioco dove tutti sono parsi al posto giusto, dove i movimenti erano sincronizzati, dove tutti hanno dato il massimo. Credo che ieri sera ogni volta che i ragazzi di Palladino ripartivano potessero andare in gol e facevano così paura ai giallorossi che spesso per arginarli sono stati costretti al fallo. La squadra è in uno stato di grazia che corrisponde alla serie di vittorie inanellate e alla classifica che adesso la vede in quarta posizione.

È stato anche più facile del previsto e dopo un quarto d’ora la Viola era già in vantaggio di due gol con le marcature di Kean e Beltran su rigore. Stavolta non ci sono stati teatrini ed in assenza di Gudmundsson pare sia stato lo stesso Moise a cedere il passo e il dischetto al numero nove gigliato. Questo dimostra una grande sensibilità (o paura di rifare una figuraccia?) poiché ha dato all’argentino la possibilità di insaccare nuovamente dopo la rete fatta a Lecce e perché si immaginava, vista la serata, che avrebbe avuto modo di recuperare…infatti ha messo il sigillo del 3-1. Nel frattempo infatti avevano preso un gol, un tiro bellissimo devo dire, di Konè ma che è rimasto fine a se stesso perché la Roma ha dimostrato in campo tutte le difficoltà societarie e di spogliatoio e i malumori erano palesi.

Il nostro attaccante con questa doppietta consolida la sua ritrovata forma e serenità e le sue parole di questi giorni “a Firenze sono contento, torno a casa col sorriso” sono lo specchio di tutta Firenze perchè anche i tifosi hanno ritrovato il sorriso con le sue prestazioni, sue e di tutti i suoi compagni perché nella partita di ieri è difficile fare delle distinzioni, trovare l’eroe della serata perché il gruppo è stato solido in toto.

Uno spazietto particolare lo troverei però per Bove che in quanto ex ha fatto un capolavoro: si procura il rigore, fa assist per Kean e va in gol, il quarto del match. Come d’uso non ha esultato, ma penso che in cuor suo abbia sentito notevolmente questo confronto e se aveva dei sassolini da togliersi dagli scarpini lo ha fatto alla grande. Se l’ex strapazza chi lo ha scaricato, lo fa anche Palladino che da allievo, è stato a suo tempo allenato da Juric, ha superato il maestro sia per il risultato bello corposo, sia per il gioco che ha finalmente trovato da qualche settimana facendo rilassare tutti gli scettici, io fra loro, che pensavano ad un’altra annata di tormenti. Ora non voglio fare voli pindarici perché troppe volte ci siamo poi rimasti male ma, vivendo alla giornata, si può dire che adesso ci stiamo divertendo non fosse altre che i successi sono costellati da un sacco di gol.

Ieri sono stati cinque, con l’autogol finale di Hummels, e ci sono state anche altre occasioni, ma può bastare così perché penso che adesso chi deve incontrare la Viola sarà decisamente più preoccupato di quanto lo siano state le squadre con le quali abbiamo iniziato il campionato. E poi le vittorie non sono tutte uguali, almeno per me, perché battere i giallorossi non ha lo stesso sapore che battere il Lecce anche se ha gli stessi colori. Gli scontri coi capitolini sono sempre molto sentiti e purtroppo negli anni anche al Franchi abbiamo pagato pegno, quindi sentire gli sfottò della curva “che ci siete venuti a fa’” o “il pallone è quello bianco” mi fa sorridere (vedi Moise che è contagioso?) e mi riempie d’orgoglio.

Aver battuto Lazio, Milan e Roma non è un’impresa da poco e adesso occorre essere bravi per mantenere alta la concentrazione perché giovedì saremo di nuovo in campo per il turno infrasettimanale contro il Genoa che naviga in bruttissime acque.

La Signora in viola