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CI PROVA COL CUORE LA VIOLA, MA LA DEA VALE IL DOPPIO

di Sonia Anichini

È ormai da tempo che abbiamo dovuto abbassare il nostro orgoglio viola, abbiamo perso la gioia di avere una squadra che lotta per l’Europa, il riconoscimento da parti dei più di una bella realtà calcistica e ancora c’è qualcuno che non se lo vuole sentir dire. “Noi siamo la Fiorentina” non è uno slogan, ma l’identità alla quale apparteniamo ma che da tempo non riconosciamo più e siamo costretti a guardare gli altri raggiungere obiettivi che ci appartenevano. E c’è ancora chi, convinto della nostra unicità, non vuol sentirsi dire “prendiamo esempio dall’Atalanta”! Ma l’avete vista giocare, avete visto la loro escalation degli ultimi anni, avete visto che organizzazione e che gestione hanno della società e della squadra (vedi caso Gomez)? Il mio DNA di fiorentina non gode a fare certe affermazioni, ma non sono così ottusa da nascondermi dietro ad un dito.

Il primo tempo di ieri al Franchi è stato devastante e l’Atalanta non ci ha asfaltato solo perché Dragowski ha dato il meglio di sé e ci ha tenuto comunque in partita concedendoci una rimonta nei secondi quarantacinque minuti che nessuno avrebbe sperato, anche se è durata solo pochi istanti. Lo so che queste gare sono ormai complicate per la Viola, come un po’ tutte purtroppo, ma a volte confido che si trovi quel guizzo che metta le ali ai piedi dei nostri ragazzi, che entri quella voglia sfrenata di fare bene o anche una bella botta di “c” che ci faccia vincere un grande match. Ci siamo andati vicino, forse perché gli orobici hanno creduto che non ci fosse più gara con un vantaggio di due gol, e dobbiamo anche oggi fare grandi applausi a Dusan Vlahovic che ha messo a segno una bella doppietta e dà la sensazione di essere l’unico trascinatore a disposizione. Il serbo ha pareggiato quella fatta da Zapata, che si è mangiato la nostra difesa apparsa sempre in affanno, e non ha aumentato il suo bottino proprio perché Drago è stato, dopo il nostro goleador, il migliore in campo. Prendere 3 gol e vedere il portiere fra i migliori è il termometro della partita stessa. Se poi ci mettiamo che il centrocampo continua ad essere nei piedi di calciatori irriconoscibili come Amrabat e Castrovilli, capiamo che si può andare poco lontano. Ero anche molto delusa da Kouame, ma dal momento che ha confezionato l’assist del momentaneo pareggio per Vlaho, sono meno cattiva con lui anche se ritengo che, nella Fiorentina del futuro, lui ed altri titolari della rosa non li vorrei nemmeno come riserve.

Il mio può essere uno sfogo legato alla delusione perenne ormai, ma spero che tali considerazioni vengano fatte dalla società e l’arrivo di Commisso deve essere visto in questa ottica. Se pensiamo poi che la gara di ieri contro l’Atalanta è stata la prima ad essere trasmessa dalla televisione americana ABC, mi auguro che faccia venire al nostro Presidente la voglia di migliorare questo gruppo per poter fare bella figura anche oltre Oceano. È bello farci conoscere nel mondo, ma non passare per un club debole che gioca per non retrocedere. Basta guardare la classifica per capire quale differenza ci sia adesso fra la Viola e i bergamaschi: loro hanno il doppio dei nostri punti e si vedono tutti. Noi abbiamo messo in campo, solo per la seconda parte dell’incontro, un po’ di cuore ma non è stato sufficiente perché abbiamo goduto pochi minuti ed un rigore ha riportato la Dea in vantaggio. Ha fatto gol Ilicic, il settimo ai viola da quando se n’è andato, e mi sono preoccupata molto quando è entrato visto che avevamo scampato il gol dell’ex Muriel, grande realizzatore in questo campionato. Infatti, non siamo riusciti a salvarci da Josip!

Mi aspetto adesso di sentire quanto prima parole confortanti da parte di Rocco, di cominciare a capire quale sarà la nostra sorte futura, di cominciare a ritrovare la nostra Fiorentina.

La Signora in viola