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COME AI VECCHI TEMPI

di Marco Conterio

C'erano pochi ragazzi, di passaggio, davanti ai Campini. "Ma c'era davvero Prandelli?". Erano arrivati un istante in ritardo. Guardavano al passato, con gli occhi gonfi di ricordi. La Champions, i gol di Toni, quelli di Mutu, i cori a Cesare. C'era una volta. Però sorridevano, i tifosi viola. Pochi, si contavano sulle dita di una mano. Però sorridevano. Ed in tempi di vacche magre e di risultati ridotti all'osso, pare quasi un miracolo. Il disincanto, piuttosto che la disaffezione, del pubblico gigliato, non fanno certo eco con gli occhi di quei ragazzi.

Il ct è tornato in quella che è stata la sua casa. Rinnovata, ridipinta, rimodernata. Il nuovo Centro Sportivo, anche se rispetto a quello di Catania ed ai suoi fratelli è solo un sussurro di luogo ideale dove allenarsi, è comunque una realtà. Chissà che avrà pensato, Prandelli. Che poi si è intrattenuto coi pochi reduci delle sue imprese, che poi si è anche soffermato a dialogare con Delio Rossi. "Tieni duro, Firenze toglie ma Firenze sa anche dare, tanto", avrà rassicurato il collega. Infine se n'è andato, direzione Siena, salutando e sorridendo, per un'altra visita. Poi quei ragazzi, un istante in ritardo. "Ma c'era davvero Prandelli?". Come ai vecchi tempi. Sorridevano. Merce rara, oggi, in città.