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COME L'ATHLETIC

di Marco Sarti

Athletic Bilbao: una squadra poetica, anche se negli ultimi anni piegata, anche lei, alle ragioni di bilancio e agli sponsor. Poetica perché "contro a prescindere". Contro il potere centrale rappresentato dal Real Madrid, squadra franchista per eccellenza. Poetica perché portatrice di un calcio né migliore né peggiore. Sicuramente particolare come i baschi, come il popolo dei propri tifosi. E a leggere i cognomi della sua rosa sembra di leggere l'elenco telefonico di Bilbao e dintorni: Iraizoz, Amorebieta, Susaeta, Iraola, Zubiaurre. Cognomi di tutta gente della Biscaglia, cresciuta in quella terra. Tutti baschi in squadra uguale senso di appartenenza uguale capacità di riconoscersi in qualcosa aldilà di una sconfitta o di una brutta partita. Tutti baschi in squadra uguale a coraggio della società e coraggio dei giocatori a dare l'anima per la squadra per cui, solitamente, si tifa pure. Nel calcio italiano la Roma ha qualcosa di simile, anche se non chiaramente dichiarato: i capitani, le colonne ed il settore giovanile sono tutti di Roma o dell'hinterland. Sempre in Spagna l'esempio del Barca è illuminante, anche se il senso d'appartenenza si mescola con la grandissima scuola di calcio presente in Catalogna.

A Firenze, città orgogliosa ed in questo simile a Bilbao, si è deciso di non percorrere questa strada. Eppure, adesso, di toscani e fiorentini bravi in giro ce ne sarebbero pure: Viviano, Biagianti, Barzagli, Diamanti (ok, di Prato, ma va bene lo stesso). Da aggiungere poi ai vari Camporese (di Pisa, ma cresciuto nel vivaio viola) e company, provenienti dalla Primavera. Sarebbe un bel mix. Un misto che il tifoso fiorentino apprezzerebbe perché orgoglioso della propria terra e orgoglioso dei propri concittadini. In un mercato dove i soldi da spendere saranno pochi perché allora non compiere una scelta davvero in controtendenza: cercare gente tifosa della Fiorentina che dia l'anima per questa maglia e per questa gente? Il calcio, si sa, è anima, forse fin troppo, di un popolo; i simboli servono, e allora perché non comprare giocatori viola nel sangue? Sicuramente la proprietà acquisterebbe quel credito necessario anche per scelte dolorose e necessarie, lo stadio si riempirebbe e qualcuno potrebbe anche vederci una squadra capace di lottare per l'Europa. Non resta che scegliere, cambiare è possibile anche senza scomodare l'Athletic Bilbao e le dispute politiche di quella zona di Spagna. Certo è che il divertimento certe volte si può anche non comprare a suon di milioni.