COMMENTO, Ma come si fa a discutere Prandelli?
In questi anni dell’ era Prandelli-Corvino molte sono state le gioie che questo binomio ci ha regalato, tanti successi insperati, tante vittorie indimenticabili (il 2 a 3 di Torino ne è un esempio), tanti obiettivi raggiunti a discapito di squadre come Milan e Roma. Poi magicamente accade come in una qualsiasi squadra importante, un periodo no, ed è in queste situazioni che ci rendiamo conto della presenza a Firenze di piccole frange di tifosi cieche e provinciali davanti a quanto fatto in tutti questi anni da Prandelli e tutta la Dirigenza gigliata. La città ama il proprio allenatore nonostante questo evidente periodo nero, la città non vuol perdere il proprio traghettatore e lo ha dimostrato in più occasioni. Prandelli è un uomo che in pochi anni ha portato la Fiorentina tra le big del calcio italiano, che si è sempre detto grato a Firenze per l’amore che gli ha trasmesso, ed allora in molti questa mattina leggendo la frase scritta su uno striscione esposto ieri ai campini si sono domandati, ma questi sono veri tifosi? Con quale criterio certa gente può permettersi di chiedere ad un uomo che ha fatto tanto per la Fiorentina, di andare via. Come ha detto più volte il mister gigliato in sala stampa i cicli finiscono quando vengono raggiunti alcuni risultati, questa squadra ha vinto quattro qualificazioni alla Champions League ma mai un vero titolo ed allora, arginiamo questi “assurdi tifosi” ed andiamo, come da previsioni, in massa verso Monaco per sostenere quei ragazzi, che pochi mesi fa hanno regalato a tutta Firenze l’emozione di qualificarsi agli ottavi di Champions come prima squadra del girone. Nei periodi bui tutta la città deve stringersi intorno alla Fiorentina e se qualcuno la pensa in maniera diversa, come disse ai nostri microfoni un tifoso illustre chiamato Paolo Beldì qualche mese fa: “Questa gente vada a tifare per la Juventus, il Milan o l’ Inter ma lasci in pace la nostra grande squadra”.