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COMMISSO IMPAZIENTE, VLAHOVIC SILENTE: COME (NON) DIRSI ADDIO IN DIECI GIORNI

di Dimitri Conti

"C'è aria di tempesta". In quattro parole Renato Zero, venticinque anni prima che il caso Vlahovic divampasse in tutta la sua potenza, aveva già riassunto l'andamento di questa fine di gennaio fiorentino. Ormai le carte sul tavolo sono scoperte, o quasi: a dieci giorni dal termine del calciomercato però si fa fatica anche solo a capire dove soffierà il vento dopo il prossimo weekend, viste le comunicazioni frastagliate e l'assenza di una vera interlocuzione, pubblica o privata che sia, con una delle parti in causa... A dir poco fondamentale. Procediamo però con ordine.

Ormai da tre mesi abbondanti è acclarata e resa pubblica (da Commisso) l'intenzione del centravanti serbo di non rinnovare il contratto in scadenza nel 2023, e da quel momento le notizie, tra rumors più fondati e vero e proprio chiacchiericcio, hanno iniziato a rimbalzare senza accennare alla minima sosta: normale se in ballo c'è il futuro dell'attaccante migliore in Serie A al momento, numeri alla mano. Tra i sospetti juventini, che trovano radici anche nella nativa Belgrado, come vi abbiamo raccontato in loco, e gli interessamenti dall'estero (leggi con forza soprattutto Premier League) l'idea del serbo, e anche della Fiorentina inizialmente, era di aspettare giugno.

Oggi però Commisso, raccontato da chi gli sta vicino, sembra impaziente e non vuole più sottostare alle regole imposte dall'entourage di Vlahovic con cui i rapporti sono ancora sotto lo zero. Non può essere un caso che nelle scorse ore, ma sarebbe forse meglio allargare lo spettro a qualche giorno fa, il dg viola Barone sia tornato reiterate volte sull'argomento, invitando DV9 ad uscire allo scoperto con il club ancora prima che col resto del mondo. Alla porta gigliata d'altronde sta bussando da tempo l'Arsenal, e addetti ai lavori della Premier League giurano che anche il Tottenham di Conte, più in estate che oggi però, sia pronto all'affondo

Condizione essenziale, dunque, è che Vlahovic non prenda più tempo e dia una risposta ai dirigenti, a Commisso in primis. Quella economica, invece, sono 80 milioni di euro per un addio già questo inverno: tanto chiede oggi la Fiorentina, con il club che a quel punto reinvestirebbe immediatamente una buona parte di ricavato per il suo sostituto. Ancora dieci giorni, poco più, e il capitolo invernale di questa infinita questio avrà la sua conclusione.