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COMMISSO, LA MERCAFIR NON È OTTIMALE. IL COMUNE CI AIUTI

di Redazione FV
Fonte: dagli inviati Luciana Magistrato e Andrea Giannattasio

Prende il via, dalla sala stampa dello stadio Artemio Franchi, la conferenza stampa di Rocco Commisso. Il proprietario e presidente della Fiorentina interviene per fare il punto della situazione a proposito della possibilità di realizzare un nuovo impianto sportivo che sia casa del club viola. Ecco quanto dichiarato: "Sono due le cose di cui voglio parlare, primo della squadra. Come proprietario e presidente, devo essere multitask. Quando porto avanti Mediacom, non guardo investimenti e acquisizioni giorno dopo giorno... Abbiamo cambiato allenatore, e voglio ringraziare Montella per il lavoro: oggi abbiamo Iachini e ha bisogno di tempo per portare la squadra dove vuole. Ho visto un gruppo che ha dimostrato di essere più deciso e determinato, siamo stati un po' sfortunati subendo gol all'ultimo minuto contro il Bologna, ma è successo per noi con l'Inter... Speriamo di essere più fortunati. Allo stesso tempo ho già dato l'ok per dare investimenti futuri. Non voglio giocatori per sei mesi, li voglio più a lungo termine specialmente se spendiamo soldi. Dobbiamo preparare una squadra più forte per il prossimo anno, magari finendo positivamente questo campionato. Poi vorrei parlare dello stadio".

Prosegue Commisso, parlando di stadio: "Sapete che con Campo di Marte ho provato subito nei primi mesi, con il mio fast fast fast. Lo stadio a Campo di Marte è un'istituzione della Fiorentina da oltre 90 anni. Siamo arrivati a sapere, dai giornali, che le curve non si possono abbattere. E abbiamo preso atto, guardando ad altre cose. Da lì abbiamo parlato con il Comune, e con il Sindaco. Ho grande rispetto per lui, è stato così dal primo giorno fino a oggi. Ieri ci siamo visti, per me e per lui non è cambiato niente. Abbiamo iniziato con la Mercafir, e con il passare del tempo ho maturato l'idea che forse non è una situazione ottimale, specialmente le cose uscite ultimamente: i 22 milioni prima, e poi ci sono forse altri costi non considerati. L'IMU, la ristrutturazione della vecchia Mercafir... Un'area che ci veniva data senza oneri, come per Bagno a Ripoli. Sono uscite certe cose, che i 22 milioni in realtà sono di più. Dobbiamo aspettare il bando e vedere qual è la promessa finale del Comune. Dico sempre che il problema dell'Italia è la burocrazia. Abbiamo preparato una classifica, con i venti club che ricavano di più in Europa. Si tratta di una ricerca pubblica, di Deloitte. La trovate anche lì, questa (viene consegnato un foglio in sala stampa, ndr) è una sinossi: queste squadre hanno ricavi molto più elevati della Fiorentina. La media è 417 milioni di euro l'anno in tre componenti: commerciale, televisione, e i ricavi delle partite. Di fronte a questo, la Fiorentina nell'anno 2017/18 ha avuto 84 milioni. Come si può spendere certi soldi se i ricavi sono questi? Gli altri possono spendere 200-300 milioni sui giocatori. Se vogliamo avere una Fiorentina di successo prima possibile, ed è questo per cui sono venuto, non possiamo arrivarci senza giocatori. Dobbiamo investire sulle strutture, e ricavare di più anche dalle partite. Se guardate la zona circostante lo stadio all'Allianz Stadium e alle altre grandi squadre, intorno allo stadio c'è la possibilità di creare strutture commerciali. E queste si possono fare in tanti modi, ma si arriva a vendere più magliette con Ronaldo. L'intenzione di fare lo stadio c'è dal primo giorno, e noi continuiamo a seguirla. Vorremmo farlo qui a Firenze, ma le cose devono essere giuste. Non voglio spenderci troppi anni, non voglio spenderci più di quanto è giusto, e voglio il controllo. Lo stadio, oggi, è una porcheria com'è mantenuto. Joe Barone quando venne mi chiamò e mi disse che non si poteva giocare in quello stadio. Non accetto poi di sentire che vengo qua in vacanza... Questa è la situazione, iniziamo pure con le domande. Prima però dico che ci sono modi differenti per fare gli stadi. Sia a concessione di 99 anni come l'Udinese, o a bassi costi come successo con il Sassuolo. Mi hanno detto che hanno comprato lo stadio per 4 milioni, spendendone altri 8: sono 12 milioni per uno stadio di proprietà. Oppure, a Bologna lo scorso weekend mi ha detto che la città gli darà 85 milioni di progetto, e 30 milioni per incentivare i Saputo a rimanere al Dall'Ara. So che la perizia è stata fatta un'agenzia, ma agli altri sono stati dati 35 ettari per 25 milioni, a noi 22 milioni per 14 ettari: è il doppio. Al Comune ho detto che è importante lavorare insieme, ma anche che ci aiutano a fare successi. Ho bisogno che il Comune aiuti a fare le cose che vogliamo fare. Non parlo dell'America. Lo Yankee Stadium è costato 2,3 miliardi, di questo oltre 600 milioni sono stati dal Comune, e più di un miliardo è arrivato da fondi pubblici e concessioni. O ancora a Charlotte, dove la Fiorentina ha anche giocato quest'estate. Lui ha usato lo stadio per prendere la trentesima franchigia di MLS. Lì non ci sono promozioni e retrocessioni, e la città ha dato 125 milioni di dollari, per aiutare a pagare il totale. Ci sono poi anche altri casi, ma prometto una cosa: non porterò mai la Fiorentina a giocare a Torino (ride, ndr). Ma in America è differente, quando i NY Giants nel '76 hanno voluto fare un nuovo stadio, lo stato del New Jersey gli ha dato soldi. Trenta anni dopo non era più buono, l'hanno buttato giù e rifatto nuovo con tutti i benefici. A St. Louis hanno perso la franchigia, e sono andati a Los Angeles. Sarebbe come portare la Fiorentina in Germania... Ora stanno facendo uno stadio nuovo a Las Vegas, ma per la squadra di Auckland, San Francisco. Queste cose succedono in USA, io non dico che succederà anche in Italia, ma se vuole andare, e il nostro calcio è un patrimonio come la moda, il turismo e tutto, la politica deve aiutare. Non possiamo essere la quarta o quinta lega d'Europa. Non possiamo. Forse non raggiungeremo la Premier League, ma invece di andare avanti stiamo tornando indietro. L'unico modo è trovare persone come me che vogliono investire, fare le infrastrutture, ma deve essere aiutato da chi rappresenta i cittadini. Ora cominciamo con le domande".

Il rischio è quello di trovarsi sia senza stadio che senza squadra di calcio. Ci sono idee chiare per il mercato?
"Voglio essere rispettoso, ma dovete esserlo anche con me. Sento che non credete tanto nello stadio, ed è una cosa brutta. Si farà, qualcuno deve dirlo per la città. Io non sono venuto qua a stare al Franchi così per altri 10-15 anni. Sì, è vero, abbiamo parlato della squadra, e cerchiamo di lavorare sulle cose che diciamo. Pradè oggi sta girando l'Italia, e speriamo presto di poter fare annunci".

Ieri con Nardella avete parlato dell'acquisto del Franchi?
"Gli ho detto che mi servono più opzioni. Non critico, dico solo che non mi sono piaciute totalmente le cose che ho visto. Qualcosa va fatto. Il bando, se ho capito io, è pubblico. Non ho capito se partecipiamo solo noi... Ma guardiamo a più opzioni, sia nel Comune di Firenze che fuori. Non dico di andare a Lucca o Torino".

Che si aspetta dal bando?
"Ci sono molti modi per arrivare a una soluzione. Io ritengo che i 22 milioni siano alti, ma magari si può mitigare con altre cose... Devo capire questo. Ieri non li capivo, oggi già un po' di più. Ancora il bando deve uscire: vediamo che ne viene fuori, nei limiti della legge. Il bando è una cosa pubblica, e non so se vinco io. Per questo devo guardare altre situazioni: Campi, Castello, Sesto Fiorentino, Caldine, Scandicci, Bagno a Ripoli, Coverciano, Gonzaga, Ugnano... Le altre opzioni però non le abbiamo valutate, perché abbiamo lavorato con il Comune. Da oggi in poi vediamo se ci sarà qualcos'altro".

La promessa di costruire in 4 anni da settembre rimane?
"Speriamo... Mettetevi nei miei panni: in pochi mesi abbiamo chiuso l'affare per il Centro Sportivo, comprando i terreni grazie ad un bravissimo sindaco che ha fatto le cose giuste. Abbiamo già piantato cento ulivi, ed entro fine anno dovrebbero essere 1500. Stiamo aspettando il piano attuativo, e siamo fiduciosi che lì entro settembre inizino i lavori".

Quali sono le opzioni più vicine?
"Qui ci sono cilindri di potere, sui quali non abbiamo controllo. Alcuni sono sempre in vacanza, altri lavorano... Ma la Soprintendenza fino ad oggi è stata bravissima nel dirci cosa potevamo fare a Bagno a Ripoli. Non sono sempre loro a mettere i problemi, dipende caso per caso. So che la Soprintendenza a Bologna lascia tirare giù le curve. Non so se sia una legge statale, comunale o che altro... Non lo so. So solo che a Bologna, ad un'ora da qui, si possono fare cose che non possiamo fare invece al Franchi".

Quale sarebbe la sua opzione preferita? E come realizzare l'area commerciale eventualmente al Franchi?
"Nel lavoro che aveva fatto Casamonti, c'erano oltre 15mila metri quadrati. Oggi valutiamo il concetto che c'è bisogno di più. Ci sono zone in cui si può anche più fare commerciale, ma sta alla città dire. Dietro al Franchi c'è il campo di baseball ad esempio. La città ci deve dare delle risposte. Oggi per me l'opzione numero uno è fare uno stadio nuovo, moderno. Perché dobbiamo avere meno di altre squadre se i soldi ci sono? Vanno spesi giusti, e anche nei tempi giusti. La burocrazia deve spianare la strada per chi vuole investire come me. Dico anche che qua non si spenderanno cifre stile Tottenham o Manchester City, non abbiamo i 600 milioni di ricavi".

Si prospettano altre zone d'interesse a Firenze?
"No, non a oggi".

La sua passione è raffreddata da questi eventi?
"Sono deluso. Ho letto storie di stadio per vent'anni... O anche trenta. La mia intenzione è di andare fast, forse troppo. Ora sto capendo che ci vuole tempo qui per fare le cose".

Pensato a chiedere l'area Mercafir in concessione come soluzione?
"Può darsi. Ma non si capisce in che maniera... La Juve ha preso la concessione per 99 anni, il Bologna 40. L'Udinese spende solo 50mila dollari l'anno per 99".

C'è un progetto per il restyling?
"No, non c'è. Oggi non è un'opzione, forse lo diventerà. Magari da domani cominciamo a ripensarci... Vediamo, io non ho avuto niente in mano delle cose che si possono fare oppure no. So solo che le curve non si possono eliminare".

Avesse saputo delle varie difficoltà, avrebbe comunque deciso di comprare la Fiorentina?
"Sì, non cambia. Le sapevo queste cose... Ho visto cos'è successo a Roma, o anche a Milano. Sapevo però anche che l'Udinese stava facendo qualcosa, e credevo che con le persone giuste e la giusta politica, si potesse fare. Lo stadio Franchi ha 90 anni, pensavo si dicesse di fare qualcosa. I tifosi qui in città sono importanti, c'è una squadra sola, e credevo che qualcun altro anche portasse avanti. Credevo fossero tutti più pronti a fare qualcosa, questa è la verità. Non credevo di investire prima sul Centro Sportivo che sull'aver idee per lo stadio".

Come ovviare all'assenza di spazio per il commerciale alla Mercafir?
"Il Comune andrà avanti con il bando, noi guardiamo le specifiche. Non posso dire al Comune quello che deve fare. Ancora non è stato neanche deciso se parteciperemo o meno al bando. Io credo di sì. Non so se si possano fare negoziati, per legge".

Che differenza ci sarebbe a livello di utili tra un restyling e la costruzione di un nuovo stadio?
"Basta vedere cosa è cambiato per altre situazioni, come l'Atletico Madrid. Si possono raddoppiare i ricavi, anche se noi cominciamo dal basso. Per essere competitivi sui livelli che voglio, dobbiamo incrementare i ricavi. E farlo fast, fast, fast".

Si può parlare di un budget di 25-30 milioni di euro per il mercato di gennaio?
"Non do numeri ma c'è l'intenzione di prendere giocatori per termini lunghi".

Quando il prossimo incontro con Nardella?
"Credo lo rivedrò prima di tornare a New York".

Si parla poco oggi della squadra?
"Ero già pronto a parlare del bando un mese fa, ed ho considerato proprio la situazione della squadra, che ci si avvicinava al Natale, e ho deciso di non dire niente. L'ultimo mese è stato tutto per la squadra, ma si è ad un punto che se parliamo solo della squadra per sei mesi, questi li perdiamo. Ho due mani, una destra e una sinistra: ogni tanto ne uso una, ogni tanto un'altra. La mia testa può funzionare sia sullo stadio, sia sul Centro Sportivo che sulla squadra".

Chi arriva a gennaio?
"Possono arrivare vari nomi, poi magari vengono oppure no".

Il primo obiettivo è quindi partecipare al bando? Si aspetta in un aiuto dal Comune?
"Speriamo che la politica possa aiutare, ma non per me, per la Fiorentina. In America le lobby dello sport sono forti: si spendono 18 miliardi di dollari ogni anno nelle zone televisive. Serve una lobby più forte per il calcio italiano, e deve andare avanti sulle infrastrutture. Non solo per la Fiorentina, ma in tutti i posti che ne hanno bisogno. Non siamo nel Medioevo, dobbiamo entrare nel ventunesimo secolo. Ho visto gli anni in cui sono stati realizzati gli stadi delle venti squadre di Serie A, ed è una cosa incredibile. In nessuna nazione è così".

Lo blocca la burocrazia italiana?
"Sono stato rispettoso verso tutti. Specialmente della politica, e loro lo sono stati con me. Sto guardando di chiedere di aiutarci. Ci sono poche nazioni che in campo hanno fatto quanto l'Italia, e deve essere rispettato. Guardate soltanto quanti stadi sono stati fatti per squadre di MLS, che non valgono niente! Eppure ognuna di queste ha lo stadio di proprietà".

C'è offerta del sindaco Fossi di Campi Bisenzio?
"Lui non è il proprietario dei terreni. Con i proprietari abbiamo parlato, e c'è un prezzo molto più basso della Mercafir. Ma ci sono anche altre situazioni".