CON LA TESTA GIUSTA
Quelli bravi direbbero che a Bologna la Fiorentina ha vinto e convinto. Lo ha fatto con un primo tempo dominato, o dominante per usare un termine sousiano. E se alla fine della prima frazione di gioco il passivo dei bolognesi fosse stato più ampio non ci sarebbe stato niente di strano. Ilicic, d'altronde, sta collezionando pali su pali in questa stagione, e ieri sera ha centrato la doppietta pur risultando comunque tra i migliori e i più ispirati.
Insieme a lui Kalinic è tornato titolare e determinante su quasi ogni pallone. L'aggancio sul lancio chilometrico di Rodriguez è roba da scuola calcio, la freddezza nel calciare due volte il rigore da centravanti glaciale. Nel mezzo, poi, Borja Valero sta tornando a disegnare con i suoi colori, e lo stesso Badelj ha dato qualche segnale di risveglio. Tutti fattori positivi nel sabato bolognese della squadra viola.
Una squadra che ha spedito un messaggio importante, risposte all'altezza, dopo il realismo sbandierato dal proprio allenatore. Ma soprattutto un gruppo che ha dimostrato di poter fare bene se la testa resta accesa per tutti i novanta minuti. In superiorità numerica, del resto, è bastato un calo d'intensità per regalare al Bologna un pizzico di fiducia. Non che Tatarusanu abbia dovuto effettuare interventi importanti, ma si poteva gestire meglio il vantaggio nel finale.
Su questi aspetti, allora, serve di nuovo lavorare. Ricordando le amnesie e le disattenzioni mostrate con il Crotone per capire quali siano le conseguenze. Sotto il profilo mentale, la vittoria in trasferta di ieri sera può avere un nuovo valore rigenerante. Si tratta di non disperdere il patrimonio fin qui accumulato, anche in termini tattici visto che il 4-2-3-1 sembra cominciare a funzionare, come accaduto sotto il diluvio di mercoledì sera.