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CON LE PROPRIE FORZE

di Tommaso Loreto

Oltre il danno la beffa dell'infortunio di Dodò, e prospettive da raddrizzare il prima possibile per non affrontare la prima sosta dell'anno con ancora più pressione. La Fiorentina torna da Bologna inevitabilmente delusa, per una lunga serie di motivi nei quali certamente considerare la svista arbitrale. Perchè i viola visti al Dall'Ara restano lontani parenti dalla squadra indiavolata ammirata all'inizio della scorsa stagione ma al tempo stesso è un fattore esterno a condizionare l'andamento del match.

Eppure se stavolta Italiano gira al largo dal repertorio sui torti arbitrali, ben gestito da Pradè nel dopo gara, significa che i problemi della squadra rischiano di rivelarsi fin troppo radicati, probabilmente figli di un mercato che ha fatto discutere e comunque per i quali urgono soluzioni efficaci da qui a metà novembre. Se solo a gennaio si potrà ritoccare questo gruppo, in altri termini, sarà gioco forza ancora più importante uscire con le proprie forze, e risorse, dall'empasse del momento. Non solo il calendario fitto impone reazioni rapide, da parte di tutti e tecnico incluso, ma gli stessi forfait chiamano alla massima responsabilizzazione.

Insomma se una parziale giustificazione si può concedere alla Fiorentina del momento è l'assenza di tasselli fondamentali, quella preventivatissima di Castrovilli alla quale si sono aggiunte le defezioni di Milenkovic, Nico Gonzalez e adesso Dodò, per due reparti che adesso soffrono. Che la fortuna latiti è indubbio, ma che la stagione sarebbe stata subito un tour de force si sapeva, tanto più dopo aver superato l'ostacolo olandese. Invece in difesa, senza il terzino brasiliano, Venuti sarà chiamato agli straordinari, tra Istanbul e il Franchi a seguire, mentre dopo il rosso di Igor di ieri la coppia Quarta-Ranieri, domenica contro il Verona, pare già obbligata. Come dire che così tanto preparata all'annata in arrivo, questa Fiorentina ancora non lo è. 

Scenari che sembrano riportare i fondamenti delle perplessità arrivate a mercato chiuso (la disponibilità di difensori o la doppia scommessa Jovic-Cabral al centro di un attacco ancora ieri a secco visto il gol di un difensore centrale) ma che al di là delle opinioni oggi chiedono subito un salto di paradigma alla Fiorentina di Italiano, apparsa a tratti persino seduta, incapace d'interrompere trame centrali il più delle volte telefonate. Una squadra già alle prese con una lentezza di manovra che rende tutto il gioco più prevedibile e che ora si scopre così fragile (anche psicologicamente) da non riuscire a difendere un gol di vantaggio al cospetto di un Bologna sì onesto e volenteroso, ma pur sempre in un limbo tecnico in attesa di un nuovo allenatore.