CONFERME E CONSACRAZIONI: IL MONDIALE A DUE FACCE DEI SERBI VIOLA
Luka Jovic e Nikola Milenkovic ieri pomeriggio hanno giocato 90 minuti con la loro Serbia e hanno battuto 5-1 in amichevole il Bahrein. Il primo ha messo a segno anche un gol, mentre il secondo è stato protagonista di una prestazione solida. Segnali importanti dunque in vista del Mondiale, che per la nazionale del ct Stojkovic avrà inizio giovedì prossimo contro il Brasile.
La coppa del mondo in Qatar sarà l’ultimo atto di questo 2022 che per i due viola è stato molto diverso.
Il 2022 di Luka Jovic può essere suddiviso in due parti: gli ultimi, difficili, mesi al Real Madrid e la prima parte della stagione di quest’anno, caratterizzata da alti e bassi, con la Fiorentina. Con la maglia dei blancos, l’ex Eintracht Francoforte ha collezionato solo 6 presenze da gennaio a maggio, mentre è andata decisamente meglio con la maglia viola, con la quale ha disputato ben 22 partite tra campionato e coppa.
Oltre al numero delle presenze, a cui si aggiunge la voce dei gol che al momento lo vede a quota 7, ciò che Luka ha ritrovato è quella fiducia che era mancata negli ultimi anni. Vincenzo Italiano ha lavorato su di lui e gli ha trovato la giusta collocazione nel nuovo 4-2-3-1 e, nonostante le critiche nate dopo la sua esultanza con l’Inter, da lì in poi il serbo ha messo a segno una doppietta contro il Basaksehir e ha segnato il gol vittoria con la Salernitana, in occasione del quale con tutta la Fiesole mettendo fine alle polemiche.
Il 2022 di Nikola Milenkovic è stato invece decisamente diverso rispetto a quello di Jovic. Il classe 1997 è stato protagonista indiscusso del settimo posto raggiunto la scorsa stagione con la maglia viola e, nonostante un infortunio patito all’inizio di settembre, si è dimostrato fondamentale e determinante nello scacchiere di Italiano anche in questa stagione. A dare ancora più rilievo alla sua annata è stato senza dubbio il rinnovo di contratto con la Fiorentina firmato questa estate, che lo legherà ai colori viola fino al 2027.
Un mondiale dunque che può rappresentare il rilancio definitivo per l’ex Real Madrid, che al momento però parte dietro a Vlahovic nelle gerarchie, e che invece ha l’idea di essere la consacrazione a livello internazionale per Milenkovic, titolare inamovibile della Serbia.